Cultura e Spettacoli

Matilde Gioli: "Nel mondo del cinema il ricatto sessuale è sottinteso"

L'attrice e modella milanese parla a Grazia alla vigilia dell'uscita del film I moschettieri del Re

Matilde Gioli: "Nel mondo del cinema il ricatto sessuale è sottinteso"

Un film in uscita, un amore che dà sicurezza e un percorso di crescita con una forte assenza. Matilde Gioli posa per Grazia e si racconta alla rivista parlando di tutto: dalla sua famiglia ai pensieri sul movimento #MeToo.

L'attrice e modella 29enne, che è nata Lojacono ma utilizza il cognome della madre, è diventata famosa per i ruoli in Il capitale umano di Paolo Virzì e nella serie Gomorra. Ora un nuovo capitolo della sua carriera: sta per uscire il film I moschettieri del Re di Giovanni Veronesi, in cui interpreta la parte dell’ancella della regina.

"Il cinema può essere una fuga dalla realtà", racconta Gioli, "ma io non mi fido di quello che mi sfugge. Esperienze dolorose come la morte di mio padre mi hanno insegnato che devi essere sempre presente, pronta. Volare via è da egoisti, non mi appartiene. Se me ne vado, so sempre dove tornare".

Il sistema dello spettacolo è stato scosso dallo scandalo delle molestie. "Il ricatto sessuale è sottinteso nel mio ambiente, come in altri ambiti professionali", racconta la giovane milanese, che però avverte di non criminalizzare in modo indiscriminato: "Sono dalla parte delle donne ma non posso fare a meno di esprimere solidarietà agli uomini che spesso, precipitosamente, sono stati additati come dei violentatori. Sono contro le gogne mediatiche". A livello personale racconta di non aver mai dovuto difendersi da avances inappropriate e questo è il suo bilancio sul movimento #MeToo "Tutto quello che è successo dopo le denunce degli abusi sessuali è positivo, perché porterà più rispetto nei luoghi di lavoro".

Infine un accenno alla sua relazione con Federico, l'osteopata con cui è fidanzata da due anni: "La mia relazione funziona benissimo su basi di parità.

Anche se mi riconosco in un concetto di coppia un po’ ancestrale in cui il maschio, pur senza imbracciare la clava, non perde la sua identità".

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