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Insulti e sputi a Sala. E il sindaco s'infuria: "Non mi fate paura"

Aggressione degli antagonisti a Milano. "Se non li avessi contro non farei bene il mio lavoro"

Insulti e sputi a Sala. E il sindaco s'infuria: "Non mi fate paura"

«Pezzo di m., tornatene nella tua casa di lusso in centro qui puoi venire solo con la polizia». «Te ne devi andare, vai a tagliare il panettone in Duomo con i tuoi amici». «Fai la guerra ai poveri, non sei niente, non devi dormire la notte».

Mezz'ora di insulti al megafono, spintoni e persino qualche sputo. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato contestato pesantemente ieri pomeriggio al Corvetto, quartiere critico della periferia sud-est, da una quindicina di antagonisti.

Sala è arrivato in piazza Angilberto II intorno alle 15,30 per partecipare a una festa del panettone promossa da Assolombarda con il gruppo Alpini e associazioni della zona. La situazione è degenerata subito. Il gruppo con il megafono ha circondato il sindaco insultandolo, Sala ha risposto alle provocazioni («non scappo, pensate forse di farmi paura?») ed è stato allontanato di qualche metro da vigili e collaboratori.

Gli antagonisti hanno protestato contro gli sgomberi nelle case popolari e a difesa dei nove attivisti arrestati giorni fa con l'accusa di gestire un racket delle occupazioni (non per denaro ma in cambio di consensi). Quando il gruppo è tornato alla carica cercando di avvicinarsi fisicamente al sindaco gli alpini sono intervenuti e sono scattati spintoni e insulti anche nei loro confronti. Dopo circa mezz'ora è arrivata in rinforzo una pattuglia dei vigili e Sala ha dovuto lasciare la piazza.

Un'ora più tardi, nella ben più protetta festa in Galleria Vittorio Emanuele - il Salotto di Milano - per il «panettone più grande del mondo», Sala ha dichiarato che la contestazione in periferia «è avvenuta da parte di un gruppetto di antagonisti, e preciso che se non li avessi contro vorrebbe dire che non faccio bene il mio mestiere. Poi bisogna distinguere, ci sono centri sociali che meritano certamente attenzione e svolgono anche un lavoro importante in alcune zone della città. Questi erano quattro antagonisti che contestavano perché abbiamo fatto degli sgomberi di situazioni illegali».

Va detto che in periferia ad accoglierlo a parte i contestatori c'erano organizzatori, istituzioni, solo una decina di residenti nel Municipio che nel 2016 è stato riconquistato dal centrodestra. Lo strappo tra centro è periferia è ancora un abisso. «Non abbiamo una bacchetta magica, una ricetta che va bene per tutto ma c'è la nostra volontà di andare avanti e insistere sul tema periferie, vedo già dei miglioramenti e questa è la via giusta» sostiene Sala.

«Se il sindaco viene contestato dagli antagonisti solo ora è perché fino ad oggi questi delinquenti erano coccolati e blanditi con promesse da pezzi della sua maggioranza - commenta il capogruppo milanese di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale -. Quanti tavoli e regolarizzazioni sono stati annunciati da vari assessori di sinistra a questi maestri di illegalità?».

L'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fdi), ex vicesindaco di Milano, esprime a Sala «solidarietà, sono stato oggetto dei loro insulti per anni, ora ha visto il vero volto degli antagonisti dopo che l'ex giunta Pisapia e la sua hanno sempre strizzato l'occhio».

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