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Di Maio spende 86,5 milioni per il suo ministero

Luigi Di Maio per il “gabinetto e uffici di diretta collaborazione all' opera del ministro” dello Sviluppo economico nel 2019 spenderà 76,5 milioni di euro, a cui si aggiungono i 10 milioni che andranno all’analoga struttura del dicastero del Lavoro

Di Maio spende 86,5 milioni per il suo ministero

Luigi Di Maio ‘sprecone’. Alla faccia della “spending review” il ministero dello Sviluppo economico nel 2018 è costato la bellezza di 86, 5 milioni di euro.

Per il “gabinetto e uffici di diretta collaborazione all' opera del ministro” sono stanziati 39,1 milioni di euro. Voce che, per il 2019, è schizzata a 76,5 milioni di euro, a cui si aggiungono i 10 milioni che andranno all’analoga struttura del dicastero del Lavoro. Pur accorpando i due ministeri, infatti, le spese non si sono ridotte anzi, alla faccia dei tagli che Salvini ha promosso per porre un freno al business dell’accoglienza, il ministero del Lavoro “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti”, ha stanziato 5,2 milioni di euro. Ben tre milioni in più rispetto allo scorso anno. L’altro vicepremier, Matteo Salvini, invece, è molto più parsimonioso. Il ministro dell’Interno ha fatto calare la spesa per “l’indirizzo politico” del Viminale da 40,7 milioni a 27,7, mentre lo stanziamento complessivo, con la manovra, si riduce di 259 milioni rispetto a quanto previsto dalle leggi precedenti (24,5 miliardi di euro). Se si guardano i bilanci degli altri ministeri, Libero fa notare che Difesa e Giustizia, che sono in mano ai grillini Elisabetta Trenta, e Alfonso Bonafede, spendono rispettivamente 62,2 milioni e 51,6 milioni di euro.

Giulia Grillo, ministro della Salute, avrà a disposizione gli stessi fondi stanziati per il 2018, ovvero 25,5 milioni di euro, mentre Danilo Toninelli si dovrà accontentare di 20 milioni (+4 rispetto all’anno scorso).

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