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Mossa in chiave anti Salvini: i ribelli M5s guardano ai dem

All'ala più movimentista piace sempre meno l'alleanza con Salvini. E alcuni dissidenti guardano al Pd per un'alleanza anti leghista

Mossa in chiave anti Salvini: i ribelli M5s guardano ai dem

"Non c'è un problema di tenuta, non vedo dissapori". Dopo aver lanciato l'operazione "007", Luigi Di Maio è convinto di aver ricompattato il gruppo. "Ho detto a tutti i miei parlamentari - ha spiegato anche oggi in un'intervista a Fortune Italia - di fingersi interessati alle avances di tutti quelli di Forza Italia e di registrare tutto". Il fuggi fuggi, però, sarebbe già iniziato. Sebbene il gruppo di Palazzo Madama si sia fiondato a derubricare gli ammiccamenti da parte di alcuni senatori con colleghi azzurri a "normali scambi di opinioni", i mal di pancia ci sono eccome. E, secondo un retroscena dell'agenzia Agi, potrebbero portare a una diaspora che guarda anche al Partito democratico, soprattutto da parte di quei grillini che vogliono mettere i bastoni tra le ruote a Matteo Salvini.

Dopo il voto di fiducia sulla manovra economica, il malessere da parte dei dissidenti pentastellati potrebbe aumentare soprattutto se, come riferisce un grillino all'Agi, il governo dovesse andare avanti sul tema dell'autonomia. Ieri, durante il Consiglio dei ministri, il premier Giuseppe Conte ha fatto da garante ma, come riferisce un ministro, alcune Regioni come l'Emilia Romagna avrebbero già avanzato richieste ben precise che alcuni grillini ritengono "eccessive". Nel Movimento 5 Stelle stanno, dunque, montando i mal di pancia. "La Lega - accusa il senatore Saverio De Bonis - vuole trasformare il Nord come la Baviera tedesca... è un processo che occorre stoppare subito". Una preoccupazione che all'interno del movimento viene consivisa da diversi grillini.

L'autonomia non è certo il primo banco di scontro tra l'ala più oltranzista (e di sinistra) del Movimento 5 Stelle e Salvini. In passato c'erano stati sia il decreto Sicurezza sia la stretta sull'immigrazione clandestina. Non a casa proprio oggi, in pieno scontro con Open Arms, alcuni ribelli pentastellati sono scesi in campo per difendere l'Ong e chiedere la riapertura dei porti. Ma è il braccio di ferro sul federalismo che potrebbe far uscire allo scoperto i più "duri e puri" che guardano con interesse al congresso del Partito democratico. "Qualora dovesse vincere Zingaretti e ridare fiato all'anima progressista e di sinistra del partito del Nazareno - è il ragionamento - si tenterà di trovare convergenze con il Pd, soprattutto a palazzo Madama e pure sui temi che sono inseriti nel contratto di governo".

Il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha già spiegato più volte che non intende promuovere un'alleanza con il Movimento 5 Stelle per il governo. "Ma - mette le mani avanti De Bonis - ogni riflessione in merito andrà fatta più avanti". Di certo un'operazione del genere se venisse portata avanti potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza. Intanto, Di Maio ha fatto sapere che passerà le vacanze di Natale con Alessandro Di Battista. "Spero che possa essere in campo per le europee...

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