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Né maschio, né femmina: in Germania si può essere "intersessuali"

Con il nuovo anno è entrata in vigore in Germania la legge che riconosce un terzo genere oltre a quelli di maschio e femmina. Si tratta del genere "intersessuale", che indica coloro che non sono biologicamente né uomini né donne

Né maschio, né femmina: in Germania si può essere "intersessuali"

Nel 2019 è entrata in vigore in Germania una legge che riconosce ufficialmente un terzo genere oltre a quelli di maschio e femmina. Da oggi, coloro che sono nati con caratteristiche biologiche né del tutto maschili, né del tutto femminili, alla voce "genere" della loro carta d'identità potranno scrivere "divers", ovvero "Vario". La notizia, riportata dal Corriere della Sera, interessa direttamente i 100 mila cittadini tedeschi che si definiscono "intersessuali", cioè a metà tra il sesso maschile e quello femminile.

L'Onu stima tra lo 0,05 e l'1,7 per cento della popolazione mondiale non abbia caratteri sessuali definiti. L'intersessualità può essere dovuta a vari fattori come alterazioni cromosimiche e insensibilità al testosterone o agli estrogeni. Con l'entrata in vigore della nuova legge, insieme all'adozione del terzo genere si potrà anche cambiare nome. Come scrive il Corriere, la Germania non è il primo Paese europeo a varare una norma sull'intersessualità. La stessa misura era stata introdotta l'anno scorso in Austria e Olanda, ancora prima in Stati extraeuropei come Nuova Zelanda e Australia.

Prima di oggi, la legge consentiva a chi si sentiva prigioniero del proprio corpo di ricorrere alla chirurgia sessuale per diventare uomo o donna, il cosiddetto transgendering. Tuttavia, negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero di coloro che rifiutano la dicotomia maschio-femmina. A loro va incontro la nuova legge approvata nel 2017 dal parlamento tedesco per recepire la sentenza con cui la Corte Costituzionale obbligava lo Stato a riconoscere l'esistenza di un terzo sesso.

In precedenza, era in vigore una legge del 2013 che consentiva di omettere l'indicazione del sesso sulla carta d'identità.

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