Cultura e Spettacoli

Bolle danza con la buona televisione

Bolle danza con la buona televisione

E dire che lui ha sempre quell'espressione spaesata da bravo ragazzo che non crede ai propri occhi. Balla come un dio, Roberto Bolle, e il successo del suo programma Danza con me non si calcola solo con gli ascolti tv. Si calcola con l'effetto che fa. D'accordo, nella prima serata dell'anno Danza con me su Rai1 ha superato il 21,3 per cento di share con 4 milioni e mezzo di spettatori, stravincendo una serata senza grande concorrenza televisiva. Ma la vera vittoria di Bolle è stata di confermare la capacità di mescolare arte altissima con comicità talvolta da avanspettacolo. Di mettere insieme sullo stesso palco personaggi distinti e distanti e di farli diventare altro, creando un mondo a parte, sganciato dai rituali meccanici e stantii degli show tv. Con Nicoletta Manni ha ballato mentre Cesare Cremonini (uno che per scelta va poco in tv) suonava al piano la propria malinconica Poetica. Con Luca e Paolo s'è inventato un omaggio al Frankenstein junior di Mel Brooks così divertente, surreale e perfetto nelle sincronie da strappare applausi anche a casa, mica solo nei 1200 metri quadrati dello studio nell'ex Fiera di Milano. E con Fabio De Luigi ha quasi creato uno sketch da cinema muto, basato sugli equivoci, sulle espressioni, sul senso dell'imprevisto che secondo Pirandello è il segreto dell'umorismo (non a caso è stato il picco d'ascolti con 5 milioni e 439mila spettatori).

E non è la prima volta.

Con questo one man show, Bolle ha già vinto il Rose D'Or 2018 come miglior programma di intrattenimento europeo e stavolta potrebbe rigiocarselo. Per i social l'ha già vinto, visto che l'altra sera era «trend topic» quasi ovunque, insomma erano tutti pazzi per Bolle. E, nelle pieghe di un successo da servizio pubblico, c'è anche la conferma che il bello vince. E che il pubblico, proprio come gli studenti di una scuola, rimane attento quando il professore sa spiegare bene gli argomenti, qualsiasi argomento, anche il confronto tra l'uomo e la macchina, tra il cervello e il microchip proprio come Bolle ha fatto nel meraviglioso, intensissimo, simbolico passo a due con un braccio meccanico da oltre due tonnellate e mezza. Da restare a bocca aperta. Insomma, Danza con me è stata l'altra faccia della tv strillata e greve. E ha smascherato un'altra volta uno degli errori più frequenti della tv, ossia sottovalutare il pubblico che, invece, risponde sempre alla chiamata del bello.

Basta solo offrirglielo.

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