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Lo strano caso di Luca e Paolo Il falso Toninelli è un successo ma la Rai oscura il programma

Il Pd accusa Freccero di «epurazione». Ai due attori resta però la conduzione di «Quelli che il calcio»

Lo strano caso di Luca e Paolo Il falso Toninelli è un successo ma la Rai oscura il programma

Paolo Giordano

Scoppia il caso del giorno dopo. Così parlò Freccero giovedì: «Mi dispiace per Luca e Paolo, ma la sfida dell'informazione è centrale». Nel corso della roboante e chiacchieratissima conferenza stampa di presentazione delle novità di Rai2, «l'ex e neo direttore» (copyright di Travaglio) ha annunciato di voler rinunciare a Quelli che dopo il Tg per fare spazio a un programma di approfondimento.

In pratica il Tg2 si allungherebbe di alcuni minuti (con sforzi inattesi della redazione, dicono) per dare spazi a servizi di analisi e di inchiesta. Un assestamento di palinsesto, criticabile o meno, ma legittimo per un direttore, specialmente se appena arrivato e desideroso di dare un nuovo assetto alla propria rete. Per molti esponenti del Pd si tratta però di una «epurazione» perché Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu hanno messo in scena l'imitazione del ministro delle Infrastrutture Toninelli che ha avuto molto successo anche sui social e sul web. «Il buongiorno di Freccero: epurati Luca e Paolo per leso Toninelli e leso Casalino, sfrattato Costantino della Gherardesca che faceva ascolti, smembrato Nemo. Calata la scure sovranista su Rai2», ha twittato Alessia Morani della presidenza del gruppo Pd alla Camera. Il senatore piddino Margiotta, componente della Vigilanza Rai, parla di «cancellazione di Luca e Paolo». Anche Andrea Romano, sempre Pd, usa più o meno gli stessi toni. Invece Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissione di Vigilanza della Rai, va giù molto più duro: «Con lo specchietto per le allodole di Luttazzi, in realtà Freccero elimina la satira. Non c'è solo il caso di Luca e Paolo, che pagano l'imitazione di Toninelli sul ponte. È grave anche lo spostamento di Enrico Lucci in seconda serata».

Infine si è aggiunto anche Matteo Renzi, che ha scelto la strada ironica: «Mi spiace che il nuovo-vecchio direttore di Rai2 Freccero abbia cancellato la striscia di Luca e Paolo sul Tg2. Luca e Paolo mi hanno fatto morbido tante volte, sono stati loro a trasformare Stai sereno in un tormentone, durante il Sanremo 2014. Dicono che la loro esclusione derivi dal fatto che facessero ironie su Toninelli. Non credo sia questo il motivo: Toninelli fa ridere anche da solo».

A far da catalizzatore della polemica è soprattutto la dichiarata simpatia di Freccero per la maggioranza che sostiene il governo e, specialmente, per la componente grillina: «Se mi piace questa maggioranza? - ha detto l'altro giorno -. Alcuni sì». E poi si è addentrato in un elogio di Di Battista, del quale apprezza «la sostanziale verginità, la sua adolescenza politica». In realtà, potrebbe anche non essere un complimento, ma poco importa. «In generale, un po' tutti mostrano di aver capito cosa è successo in Italia prima di tanti intellettualoni».

Insomma, Luca e Paolo sono diventati il caso del giorno, come spesso accade nel vortice incontrollabile delle polemiche politiche. A Luca e Paolo è già accaduto in passato, ed è questa la cartina al tornasole per individuare i comici che sanno fare ironia sul potere. E la loro gag sui «Tre Ninelli», ispirata appunto al ministro Toninelli, è graffiante al punto giusto ma mai oltre i limiti della satira pungente e azzeccata. Comunque sarebbe questa la pietra dello scandalo della presunta epurazione.

Tra l'altro, Paolo Kessisoglu ha dichiarato ieri nel tardo pomeriggio all'AdnKronos che «parlare di epurazione mi pare esagerato perché siamo ancora su Rai2 con Quelli che il calcio. Ma certo ci chiediamo il perché della chiusura di una striscia quotidiana con ascolti in salita e non in discesa». In ogni caso, volendo, la gag su Toninelli potrebbe essere portata in Quelli che il calcio.

Vedremo.

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