Economia

Stipendio di un anno? Ai manager bastano tre giorni

Venerdì 4 i dirigenti inglesi avevano già guadagnato il salario annuo di un impiegato

Stipendio di un anno? Ai manager bastano tre giorni

Mentre state leggendo, i manager inglesi hanno già guadagnato più di quanto riuscirà a fare un normale impiegato alla fine di questo 2019.

In 29 ore di lavoro, due in meno rispetto allo scorso anno, i top executive (amministratori delegati e non solo) delle principali società del Regno Unito hanno già realizzato il salario medio annuo di un comune lavoratore. La soglia è stata raggiunta venerdì 4 gennaio, alle ore 13.00. Lo rivela la ricerca «Fat Cat Friday» (il «venerdì del gatto grasso») del think thank High Pay Centre (Hpc) e del Chartered Institute of Personnel and Development (Cidp). Più in dettaglio, mentre la paga oraria di un lavoratore nel Regno Unito è di 7,83 sterline per uno stipendio medio annuo di 29.574 sterline, quella di un top manager tocca le 1.020 sterline all'ora con un compenso medio annuo di 3,93 milioni di sterline (da 3,5 milioni dell'esercizio precedente).

Non solo. Il pacchetto retributivo dei dirigenti comprende generalmente ulteriori incentivi che fanno decollare le remunerazioni annue dei vertici aziendali a livelli da capogiro.

Ma lo scenario sta cambiando: azionisti e opinione pubblica hanno iniziato a mettere in discussione le retribuzioni da superstar e la normativa inglese, da quest'anno, chiede maggiore trasparenza sul tema.

Jeff Fairburn, ex numero uno di Persimmom, è stato costretto alle dimissioni a fine 2018 proprio a causa di una retribuzione ritenuta eccessiva e, in particolare, di un controverso bonus da 75 milioni. Anche Martin Sorrell (ex ad di Wpp) è finito sotto il fuoco incrociato dei soci del colosso pubblicitario che si sono ribellati al bonus da 19 milioni previsto per l'uscita del manager. Non è andata meglio a Gavin Patterson, al vertice di BT, che a pochi giorni di distanza dal taglio di 13 mila posti di lavoro, aveva proposto all'assemblea di arrotondare il proprio salario di base del 2,5% portandolo un milione (oltre al bonus da 1,3 milioni). Più di un terzo degli azionisti ha votato contro la proposta, mostrando inequivocabilmente al manager la porta di uscita dal gruppo di telecomunicazioni inglesi.

La classifica più recente dei «Fat Cat», effettuata sulla base degli ultimi bilanci annuali relativi al 2017, vede al primo posto Fairburn, con un compenso di oltre 47 milioni di sterline (1.130 volte più del salario di un impiegato); seguito da Simon Peckham di Melrose Industries (42 milioni), Rob Perrins di Barkeley Group (27,9 milioni), Jeremy Darrock di Sky (16,3 milioni), Sorrell (13,9 milioni), Rakesh Kapoor di Reckitt Benckiser (12,4 milioni), Andrè Lacroix di Intertex (11,6 milioni), Nicadro Durante (Bat) e Bob Dudley di BP (10,4 milioni, «solo» 106 volte in più di un lavoratore).

La prima donna è Emma Walmsley di GlaxoSmithKline con un pacchetto retributivo di 4,8 milioni (69 volte in più di un impiegato).

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