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Lo sballo dei grillini: marijuana libera non solo per curarsi

Il M5s Mantero propone l'autoproduzione di cannabis: solo così è garantita la qualità

Lo sballo dei grillini: marijuana libera non solo per curarsi

La proposta è seria, anzi, di legge. Consentire la libera autoproduzione della cannabis e la vendita. È l'ultima fatica legislativa del M5s e del suo senatore Matteo Mantero, imprenditore di Savona alla sua seconda legislatura e vicinissimo al presidente della Camera, Roberto Fico. In un parlamento stordito ancora dal decreto «salva Carige» è stato ieri depositato questo testo «allucinogeno». Tecnicamente il ddl si presenta così: «Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati». Nei fatti, lo scopo è arrivare alla commercializzazione della marijuana e - a sentire il senatore - allargare l'offerta. La necessità del provvedimento è stata spiegata da Mantero in un post su Facebook dal titolo «Libera Cannabis in Libero Stato».

Un problema secondario, una minuzia? Macché! Per giustificare lo sforzo, Mantero si rifà alla ricerca pubblicata su Scientific Reports giunta a queste conclusioni: «L'alcool ha un indice di pericolosità 114 superiore alla cannabis, seguito da eroina, cocaina e tabacco. Storicamente non è mai stata registrata alcuna morte dovuta all'uso della canapa». Dai dati che ha in possesso il senatore, 5 milioni di italiani ne fanno uso e il 70 per cento (ma non si sa secondo quale indagine) sarebbe a favore della legalizzazione. Di fronte a tanto ha capitolato e si è deciso. Ha redatto il disegno. Per confortare la sua relazione, l'esponente del M5s ha fatto sapere che da giovane si è fatto una canna («a scopo di ricerca. Io già prevedevo che sarei diventato quello che sono oggi») e suggerito anche dei modelli di riferimento. Di particolare interesse quello di Amsterdam dove, documenta ancora Mantero, ci sono dei «cannabis club» nei quali è possibile tesserarsi e da membri decidere cosa coltivare e alla fine approvvigionarsi perché «solo così si ha un prodotto di qualità». L'iniziativa ha trovato il plauso dell'Associazione Coscioni («Bene Mantero, ma si riprenda il testo presentato dai Radicali») e la ferma opposizione di Forza Italia. L'onorevole Andrea Mandelli fa sapere che le dichiarazioni di Mantero sono irricevibili e che «far passare l'idea che la cannabis non sia nociva significa autorizzare i nostri giovani a far del male a se stessi, avviandoli, se non spingendoli, sulla strada di una dipendenza». Chi si appella al senso di responsabilità della Lega - da sempre contro la legalizzazione sia Matteo Salvini che il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana - è invece un altro deputato di Fi, Roberto Novelli. A proposito. Ma la Lega? Mantero ha dichiarato a Radiouno che «si è scordato di parlare con Salvini e che gli manderà un messaggio» e aggiunto che «le posizioni di Salvini e di Fontana non sono le stesse di altri componenti della Lega». Non rimane che sentirne uno: Gianni Tonelli, ex poliziotto e oggi deputato. Voterete la proposta? «Non troverà mai la nostra condivisione. È una degenerazione. Si tratta dell'iniziativa di un singolo parlamentare. Non è legalizzando che si risolve il problema. È come combattere i ladri abolendo il furto. Faccio appello alla chiesa affinché combatta la cultura dello sballo». Peccato che Mantero sia collega di maggioranza di Tonelli e che l'appello sarebbe quindi utile rivolgerlo a lui. «No, no. Chi arriva alla cocaina è passato dalla cannabis. Non sono per niente d'accordo. Non si farà».

Insomma, meglio fumarci sopra o forse meglio di no.

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