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La Spagna lotta contro i trafficanti di esseri umani accelerando i rimpatri dei minori

Il Partido Popular presenta una mozione per accelerare le operazioni di rimpatrio dei minori non accompagnati e per contrastare i trafficanti

La Spagna lotta contro i trafficanti di esseri umani accelerando i rimpatri dei minori

Inizia a diventare decisamente più rigida in Spagna la posizione del Partido Popular (Pp) in materia di immigrazione.

La compagine politica, ora all’opposizione, ha chiesto al governo di accelerare le operazioni di rimpatrio dei migranti minori non accompagnati, occupandosi di presentare un progetto ad hoc. Si tratta di una proposta inoltrata al Congresso dei deputati, finalizzata ad ottenere più rapidi ricongiungimenti familiari in origine” dei minorenni stranieri. Secondo quanto riportato da “AnsaMed”, il tutto sarebbe motivato dall’”interesse prioritario” di questi ultimi. Interesse che si deve considerare più importante delle ragioni che hanno spinto i giovani a lasciare il loro Paese.

La mozione, anticipata da Pablo Casado, presidente del Partido Popular, mira a “privilegiare il pieno sviluppo dei minori migranti nel proprio nucleo familiare”. Carlo Rojas, che ha presentato la proposta, ha denunciato anche il fatto che c’è un vero e proprio giro malavitoso da parte delle organizzazioni alle spalle dei trafficanti. Questi “allontanano i minori dalle proprie famiglie e li utilizzano come espediente per ottenere i ricongiungimenti familiari”.

Il Pp ha richiesto inoltre l’istituzione di un vero e proprio registro nazionale, capace di raccogliere tutti i dati relativi agli oltre 12.500 stranieri minorenni non accompagnati presenti tuttora in Spagna, così da garantire la giusta protezione ed assistenza.

Per contrastare i trafficanti di esseri umani, il Partito ha sollecitato il governo a “rafforzare l’appoggio alle forze e corpi di sicurezza dello Stato contro le mafie che sfruttano il traffico illegale di persone, mettendo a rischio migliaia di migranti, soprattutto minori vulnerabili e donne incinte”.

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