Bari, cassonetti bruciati: incastrata dalle telecamere una 36enne

Sembra essere giunta a conclusione la vicenda dei 17 cassonetti bruciati due notti fa a Bari nei quartieri Murattiano e Madonnella. Responsabile di quello che il sindaco Antonio Decaro ha definito 'un vile atto', è una donna di 36 anni della provincia del capoluogo pugliese, identificata dalla Polizia e denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica per i delitti di danneggiamento seguito da incendio e interruzione di pubblico servizio.

La piromane è stata individuata grazie all'ausilio dei sistemi di videosorveglianza pubblici e di esercizi commerciali attualmente in fase di analisi. Sono stati proprio questi a permettere agli inquirenti di ricostruire i movimenti sui diversi percorsi dove sono collocati i cassonetti. Gli investigatori della Sezione Reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione della Squadra Mobile - in seguito agli accertamenti eseguiti dalle Volanti - hanno constatato la responsabilità dei gesti a carico della 36enne già autrice di un analogo reato in un comune limitrofo.

Stando alle prime conclusioni, la donna avrebbe agito senza complici e senza un'apparente motivazione, forse esclusivamente per soddisfare una mania di protagonismo. Giunta a Bari - dopo aver vagato ore ed ore senza meta per le vie del centro - l'indagata non appena si accorgeva di stazionare in luoghi non affollati e appartati, con due accendini iniziava a dare alle fiamme i rifiuti di carta e di cartone. Accertatasi di aver provocato realmente un incendio, si allontanava poi a piedi in direzione di altri cassonetti per ripetere le sue folli azioni. Ingenti i danni. Così spiega il presidente dell'Amiu, Sabino Persichella:

"Solo in una notte sono andati in fumo non meno di 10mila euro, tra cassonetti, ripristino, lavoro dei dipendenti e naturalmente quelle che sono poi le conseguenze sugli altri servizi, perché abbiamo dovuto far intervenire squadre per ripristinare il tutto e per controllare, oltre all'intervento dei Vigili del Fuoco".