Cronache

La Luna fa cinquanta. E i terrestri riscoprono la voglia di sognare

Quello dell'anniversario dell'Apollo 11 è un anno pieno di eventi "fantascientifici"

La Luna fa cinquanta. E i terrestri riscoprono la voglia di sognare

Turisti a zonzo tra i pianeti, eclissi, luoghi talmente lontani da faticare anche a immaginarli, anniversari. Nell'anno in cui la Luna diventa una signora di mezza età, lo spazio ha un sacco di spazio. Forse non è mai andato così di moda, nemmeno quando, negli anni Sessanta e Settanta, era il simbolo massimo del progresso e ci immaginavamo a inizio millennio a spasso tra le stelle a bordo di navicelle come utilitarie. La luna dell'avvenire.

Il 2019 è pieno di appuntamenti che ci proietteranno nella galassia. Si è già partiti, in verità, andando a fotografare l'Ultima Thule, il luogo più remo dello spazio, lo spiglo dove si raccolgono le ragnatele dell'immaginazione. Lo ha fatto nei giorni la sonda della Nasa New Horizons, che ha viaggiato per tredici anni a una velocità di 58mila chilometri all'ora per scoprire che questa roccia lunga circa 32 km e larga 16 e lontana 6,4 miliardi di km da noi, ha la forma di un pupazzo di neve.

Due giorni fa poi Elon Musk, il visionario (e per qualcuno un po' fanfarone) imprenditore fondatore di Tesla e amministratore delegato di SpaceX, ha presentato sul suo account twitter le prime immagini di Starship, il razzo che porterà passeggeri in gita sulla Luna probabilmente entro il 2023. Un bel suppostone lucido di acciaio, dal design veramente anni Sessanta, con un diametro di nove metri e così descritto dal tecnoimprenditore: «È un VTOL per voli suborbitali. La versione orbitale è più alta, ha una superficie più spessa (che non si piega) e la sezione del naso che curva dolcemente». Per chi non lo sapesse (ehm) un VTOL è un razzo in grado di decollare e atterrare verticalmente.

Andiamo avanti, ché l'anno è lungo è lo spazio largo. Il 2019 sarà soprattutto l'anno del ritorno sulla Luna nell'anno in cui si festeggia il mezzo secolo dalla passeggiata di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla superficie lunare il 20 luglio 1969 (con Michael Collins rimasto a bordo con il motore acceso). Qualche giorno fa la sonda cinese Chang'e4 è sbarcata sulla faccia nascosta della Luna e ci ha mandato le prime immagini del Dark Side cantato dai Pink Floyd. In questo 2019 però anche l'India con il suo Chandrayaan-2 e Israele con SpaceIL potrebbero essere rispettivamente il quarto e il quinto Paese a mettere piede sul nostro satellite. Dovrebbe accadere a febbraio e in aprile.

Un altro Paese che si sta dando da fare in giro per la galassia è il Giappone, la cui navicella Hayabusa-2 l'anno scorso ha raggiunto Ryugu, un asteroide vicino alla Terra. Ad aprile inizierà la raccolta di campioni della superficie, che verranno rispediti sulla Terra e dovrebbero arrivare nel 2020, se tutto filerà liscio.

Poi ci saranno anche eventi di cui potremo godere restando con i piedi bien ppiantati per terra. Ad esempio la grande eclissi di sole che sarà visibile in Sudamerica in luglio, proprio poco prima del cinquantennale della Luna. E infine a novembre Mercurio transiterà davanti al sole oscurandolo parzialmente. Il fenomeno sarà visibile in America.

Buono spazio a tutti.

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