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Statali licenziati se rifiutano la mobilità

In rampa di lancio le nuove linee guida per la Pa: cambiano pure i concorsi

Statali licenziati se rifiutano la mobilità

Roma È stato calendarizzato per il prossimo 17 gennaio, per il parere della Conferenza unificata, il decreto legge che apporta cambiamenti notevoli alle Pubbliche amministrazioni, voluto dal ministro Giulia Bongiorno. Le nuove linee guida, contenute in otto articoli, sono già passate sotto l'esame preliminare del Consiglio dei ministri, che ha dato il suo consenso lo scorso 21 dicembre. In seguito a questo passaggio, entro 18 mesi, il governo dovrà approvare la delega e adottare «uno o più decreti legislativi per il miglioramento della Pubblica amministrazione».

Tra le novità di maggior rilievo, quelle legate alla mobilità dei dipendenti. È, infatti, previsto che «se nei 24 mesi di messa in disponibilità verranno rifiutate due proposte di ricollocazione, si potrà procedere alla risoluzione definitiva del rapporto di lavoro». In sostanza, di fronte a due proposte di cambiamento sede, il datore di lavoro potrà mandare a casa il dipendente.

Ma ci sono novità anche per ciò che concerne i dirigenti, visto che ci sarà un giro di vite, grazie a un nuovo codice di condotta nei confronti di coloro che non svolgono controlli sui dipendenti. È poi prevista l'istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance che avrà lo scopo di individuare e condividere le buone pratiche in materia di gestione del ciclo produttivo. Inoltre, i concorsi pubblici per l'accesso alla dirigenza potranno essere svolti in via esclusiva dalla Scuola nazionale dell'amministrazione. E, ancora, sono previsti l'impiego e rapporti diretti anche per soggetti estranei all'ambiente, purché in possesso di titoli e requisiti in materia di gestione delle risorse amministrative e umane. Si punta, quindi, ad accelerare i tempi dei concorsi pubblici, ma anche dei costi per la loro effettuazione.

Questa riforma cerca di superare i vari dislivelli che vi sono nella Pubblica amministrazione tra varie regioni italiane. Vi sono, infatti, territori in cui hanno un livello altissimo di produttività, altri in cui si registrano gravi inefficienze. Ciò comporterà che si vada a uniformare il sistema e che si possano combattere comportamenti illeciti, quali assunzioni non consentite a chiamata diretta o il proliferare dei furbetti del cartellino. Insomma, norme più stringenti che mirano a premiare il merito.

«La sfida è difficile e richiede tempo, ma - scrive su Twitter il ministro Bongiorno - con nuove energie e con ricambio generazionale può finalmente la rivoluzione digitale che trasformerà la Pubblica amministrazione».

Qualche malumore arriva solo dal mondo sindacale per il mancato inserimento nel disegno di legge del rinnovo dei contratti del pubblico impiego e sul rinvio delle assunzioni.

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