Cronaca locale

"Io tutor per la sinistra. E a Salvini rispondo: Milano non è per ricchi"

Sala: «Siamo sempre in crescita in tutti i settori Sale il turismo del 10%, 200mila gli studenti»

"Io tutor per la sinistra. E a Salvini rispondo: Milano non è per ricchi"

Una risposta per tutto. Il sindaco Beppe Sala intervistato dal direttore dell'Ansa Luigi Contu e dai giornalisti dell'agenzia di stampa nazionale ha parlato della candidatura di Milano Cortina alle Olimpiadi del 2026, del futuro del Pd, del ddl sicurezza e del futuro di Milano.

DDL SICUREZZA

Sul Ddl sicurezza il sindaco ha ribadito la sua posizione: «obbedisco a un decreto firmato la presidente della Repubblica», salvo poi avvertire di aver intenzione allo stesso tempo di «aiutare i migranti che sono in città», come gli ha chiesto don Gino Rigoldi. «Resta il fatto che questo decreto - ha sottolineato - lascia in strada più migranti e questo è un problema. Politicamente troveremo delle forme per provare ad assistere i migranti: sono il primo a dire che l'immigrazione va regolamentata, ma alle persone che sono nella mia città voglio cercare di offrire un aiuto nel bisogno». Sempre rispetto a rapporti con il governo, Sala ha parlato anche dell'incontro di domani tra Anci e governo per discutere della Manovra che penalizza, come ha sottolineato più volte i grandi comuni. «Non toccheremo le tasse, è necessario aumentare il biglietto del trasporto pubblico».

OLIMPIADI

Ieri in mattinata Sala ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti che «ha escluso» la possibilità dell'esecutivo di partecipare ai costi dei Giochi olimpici invernali del 2026, ma «ovviamente se gli enti locali si prendono tutta la responsabilità dei costi, devono essere coinvolti nei benefici» ha aggiunto. «la candidatura Milano-Cortina è obiettivamente perfetta». Certo, «la Svezia è pericolosa. In questo momento non c'è un governo, e forse voteranno a Pasqua. Diciamo che se fanno il governo adesso male male non fa».

MILANO

Venendo nello specifico alla nostra città, il sindaco ha poi replicato al vicepremier Matteo Salvini che domenica ha detto che il prossimo sindaco di Milano sarà della Lega. «Se io fossi Salvini direi le stesse cose, è stralegittimo che pensi a prendersi Milano», anche se Sala se la prende con le accuse che continua a muovere il centrodestra alla sua politica. «Il messaggio è un po' distorto: la nostra politica non è per i ricchi, poi se vogliono mistificare una realtà di una Milano di ricchi felici non è proprio così. Lo dimostra l'ultimo dato ufficiale di oggi - polemizza il primo cittadino -: +9,92 per cento di turisti rispetto al 2017 che aveva già registrato una crescita, l'occupazione e gli studenti universitari aumentano, arrivando a quota 200mila. Quindi nella realtà a Milano vivono meglio tutti, dai tassisti a chi gestisce un bar».

Tornando alla sua ossessione, ovvero il rilancio delle periferie Sala ribatte che «sono molto meno disastrose di altre città. La nostra attenzione c'è tutta e stiamo investendo 1,6 miliardi per questo. Si poteva fare meglio? Non so. Con serenità vado avanti». Tra i problemi concreti, invece, il sindaco ammette la tragedia quotidiana che si consuma nel boschetto di Rogoredo, si cui ha parlato con il ministro Salvini: «Oggi la droga costa poco, microdosi da 3-4 euro. Magari interveniamo sul Boschetto di Rogoredo ma poi temo che i pusher si sposteranno da un'altra parte. Col Salvini ho parlato chiaramente, non possiamo recintare, servono forze dell'ordine che presenzino in continuazione. Col prefetto troveremo una soluzione». Alle accuse che gli vengono mosse alle scelte della giunta sulla mobilità Sala tira dritto: «I diesel sono i maggiori responsabili dello smog, e io devo pensare ai cittadini anche se questo vuol dire mettersi contro il popolo delle auto». Infine la politica...

PD, IL PARTITO FANTASMA...

«Con Milano ho promesso che porterò a termine il mio impegno. Vedremo se farò un secondo mandato» ha aggiunto, «consapevole di essere un punto di riferimento per il centrosinistra» a cui suggerisce, di «non aspettare il 3 o il 17 marzo per cominciare a ragionare sulle candidature alle Europee.

Il mio appello ai candidati è di mettersi d'accordo per non dare vantaggi agli avversari».

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