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L'Ue difende gli stipendi d'oro: "Attenerci alla realtà e non alla mitologia"

Bruxelles difende i privilegi della "casta" dei commissari europei e conferma che le critiche non sono nuove

L'Ue difende gli stipendi d'oro: "Attenerci alla realtà e non alla mitologia"

Le critiche sugli stipendi d'oro dei rappresentanti dell'Unione europea arrivano anche a Bruxelles.

Ma dal quartier generale dell'Ue, la risposta non è certo in linea con le proteste di chi ritiene si tratti di cifre esorbitanti. Anzi, al contrario. Come riporta Avvenire, portavoce di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha detto che le critiche "non sono nuove", ma "dobbiamo attenerci alla realtà e non alla mitologia".

Insomma, secondo il portavoce europeo, gli stipendi "rientrano in un sistema 'deciso dai co-legislatori', cioè governi e Parlamento Ue, e che evolvono 'in linea con l'inflazione'. 'I salari di tutto il personale europeo devono evolvere in linea con i salari dei funzionari degli Stati membri. In Belgio e Lussemburgo, dove lavora l' 80% dello staff, il tasso d'inflazione è stato del 2,1%. E l'adattamento è di 1,5%. Questi sono i fatti, è legislazione, votata democraticamente da Consiglio e Parlamento'".

Quindi è tutta una questione di inflazione e correlato ai funzionari dei diversi Stati membri. Ma è davvero tutto così chiaro e democratico? Da parte degli eurodeputati del Movimento 5 Stelle, ci sono parecchi dubbi. "Il regolamento 2016/300 del Consiglio del 29 febbraio 2016, che definisce il trattamento economico dei titolari delle alte cariche dell' Ue, non è mai stato votato dal Parlamento. Gli eletti devono essere coinvolti in queste decisioni. Serve un dibattito pubblico e trasparente sugli stipendi dei commissari europei. Vanno tagliati", spiegano fonti del 5 Stelle.

Il problema è che gli stipendi sono solo una parte, e già molto consistente, dei privilegi che hanno i commissari europei. Come ha spiegato ieri Ignazio Corrao: "In totale nel 2019 i contribuenti spenderanno per mantenere il collegio del Commissari una cifra pari a 12.6 milioni di euro. Inoltre, sono stati messi a bilancio anche 682.000 euro previsti per le indennità transitorie, ovvero una sorta di sussidio che i Commissari ricevono alla fine del loro mandato per una durata di due anni".

Di fronte a queste cifre, le risposte della Commissione europea appaiono quantomeno opinabili.

Soprattutto perché per anni hanno imposto agli Stati membri manovre lacrime e sangue e adesso dicono che gli stipendi dei funzionari devono essere parametrate all'inflazione e a quelle di tutti gli altri Stati membri.

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