Salute

I Millennials sono più soggetti ad attacchi d'asma

Secondo una ricerca i millennials hanno più probabilità di avere attacchi d'asma degli altri malati. Ai due terzi dei giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, manca l'assistenza di base per questa patologia

I Millennials sono più soggetti ad attacchi d'asma

I millennials, ovvero la generazione di giovani nata nell'arco temporale compreso tra gli anni '80 e il 2000, sono più soggetti ad avere attacchi d'asma. Questa affermazione arriva da una ricerca e il relativo sondaggio condotto da Asthma UK su oltre 10.000 persone che soffrono d'asma.

I due terzi, cioè il 67% di quelli con età compresa tra i 18 e i 29 anni non avevano un'assistenza di base specifica per questa patologia. Gli attacchi d'asma possono essere anche mortali e gli stessi autori del rapporto affermano che i pazienti giovani non prendono in considerazione seriamente questo aspetto.

La dottoressa Samantha Walker, direttore della ricerca e della politica di Asthma UK, ha dichiarato: "I millennial stanno ottenendo un accordo senza precedenti, con la peggiore assistenza per l'asma di qualsiasi altra fascia di età. Di conseguenza, l'anno scorso migliaia di persone avevano bisogno di cure di emergenza per l'asma e rischiavano di morire per un attacco. Questo potrebbe essere evitato se ricevessero le cure di base che dovrebbero ricevere e se fossero meglio impegnati a gestire la propria salute."

Da quanto rilevato dalle statistiche di Asthma UK l'asma, nel solo Regno Unito, colpisce una persona su 11, corrispondente a 5,4 milioni di persone. Negli Stati Uniti, invece, secondo l'Asthma and Allergy Foundation of America, una persona su 13 ha questa malattia.

Il sondaggio che ha riguardato il Regno Unito, ha coinvolto 10.064 asmatici; è stato chiesto loro se avessero ricevuto cure di base nell'ultimo anno. Si è trattato, in buona sostanza, di guardare ai tre criteri fondamentali: una revisione annuale, un piano d'azione scritto e un controllo tecnico dell'inalatore con un operatore sanitario. Se nessuno di questi criteri viene soddisfatto vuol dire che non viene soddisfatta l'assistenza di base del malato.

Dai risultati è emerso che solo il 44% dei partecipanti tra i millennials ha un piano scritto, il 72% ha partecipato a una revisione annuale e il 75% ha verificato la tecnica inalatoria. Il 12% degli intervistati ha accusato i medici generici di essere troppo impegnati per fare una revisione, mentre il 57% ha detto di non aver ricevuto un promemoria per un check-up. Infine, circa il 34% dei giovani tra i 18 e i 29 anni ha dichiarato di aver avuto bisogno di cure di emergenza nell'ultimo anno.

La National Review of Asthma Deaths ha rivelato che due terzi dei decessi correlati, nel Regno Unito, sarebbero potuti essere prevenuti se i pazienti avessero avuto assistenza di base per l'asma. Gli autori mettono sotto accusa alcune variabili importanti: il minore accesso ad alloggi sicuri ed economicamente accessibili, maggiore incertezza finanziaria e opportunità di lavoro meno sicure. Queste pressioni di conseguenza influenzano la capacità di un giovane paziente di dare la priorità e autogestire la propria salute. Per cercare di combattere questi problemi gli autori ritengono che la gestione dell'asma debba trasferirsi da una assistenza faccia a faccia ai canali digitali.

La dottoressa Walker ha aggiunto: "Il NHS - il sistema sanitario del Regno Unito - deve abbracciare la tecnologia come pilastro della gestione dell'asma per coinvolgere questa giovane generazione, come la sperimentazione di inalatori intelligenti come promesso nel piano a lungo termine. Il Servizio sanitario deve anche garantire che i dati e le registrazioni dei pazienti siano collegati per assicurare che gli attacchi di asma siano registrati, gestiti e prevenuti, così le persone che hanno subito un attacco d'asma in ospedale ricevano cure di follow-up dal loro medico di famiglia." Gli inalatori di ultima generazione tengono traccia della frequenza e della correttezza con cui il paziente prende le medicine e le informazioni vengono poi registrate sul proprio smartphone.

Questo potrebbe aiutare le persone più a rischio di un attacco d'asma a essere curate per tempo, prima delle classiche cure ospedaliere.

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