Cronaca locale

Sollima suona il suo "Barockcello"

Il violoncellista alle prese con Bach, Piatti, Corbetta e suoi brani

Sollima suona il suo "Barockcello"

Il ritorno di Giovanni Sollima, tra i violoncellisti più sperimentatori in circolazione che però si muove con massima maestria anche nel Repertorio. Il nuovo «passaggio» milanese del virtuoso palermitano (nella foto), questa volta si deve alle Serate Musicali e al concerto organizzato per oggi a partire dalle ore 20.45 al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano. L'evento in questione è «Barockcello».

Tanto si legge tanto si ascolta: già dal titolo si intuisce che anche in questo format le regole vengono/verranno sovvertite. Ritoccate. Chi pensa di trovarsi di fronte il Maestro classicissimo si sbaglia, e di grosso. Per chi non l'avesse ancora ascoltato né, tantomeno, visto all'opera: Sollima, interprete ma anche compositore contemporaneo, è solito trasformare il concerto in una vera e propria performance dove il dialogo tra il musicista e il suo strumento diventa un viaggio emozionale tre le mille possibilità - anche di nuova concezione - della musica. Il programma previsto sembra fatto apposta per questo scopo. Si rintracciano titoli dell'arte barocca a cavallo tra i secoli sei e settecento ma anche momenti «autorali» come il brano «Concerto Rotondo» da lui stesso vergato e, ancora, un omaggio al padre Eliodoro, studente di un grande come Antonio Janigro. Il violoncellista-crossover di (suo) papà eseguirà «Sonata», ovvero pagine della fine degli anni Cinquanta. L'inizio, come ogni buon inizio, è con la palla al centro, in questo caso della tradizione. Il virtuoso siciliano non poteva non prevedere un bel Bach, una bella suite; poi pezzi dell'Ottocento per proseguire, vedi compositori come Piatti. Comunque sia, ci sarà da stupirsi (altre firme Corbetta, dall'Abaco e Crossman).

Sollima è uomo dalle sorprese, coi suoi arrangiamenti e pezzi originali. Per il suo modo vasto di intendere la musica tra passato e soprattutto futuro.

Anzi, futuri.

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