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La sfida Sì Tav di Salvini al cantiere in Val Susa. Ma i 5stelle tirano il freno

Il vicepremier a Chiomonte. Gelmini (Fi) critica le lungaggini: "Di Maio vuole ridiscutere tutto"

La sfida Sì Tav di Salvini al cantiere in Val Susa. Ma i 5stelle tirano il freno

Matteo Salvini prepara la visita al cantiere Tav di Chiomonte dove, annuncia, porterà «la sua solidarietà alle forze dell'ordine che da anni proteggono il cantiere». L'infinito tira e molla, però, è tutt'altro che concluso.

Sulla Tav Torino-Lione ormai si oscilla tra farsa e paradosso, come fa notare Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia. Il voto sulle mozioni alla Camera viene fatto slittare alle calende greche. Salvini annuncia il sopralluogo al cantiere forte di una presunta controanalisi a favore dell'opera. Al contempo si apprende dalla stampa francese che a giorni il ministro Toninelli incontrerà la sua omologa transalpina per discutere dell'analisi costi benefici. Nel frattempo invia una lettera alla Commissione Trasporti della Camera in cui, per giustificare il divieto al professor Marco Ponti di riferire in Parlamento, spiega che prima di essere discussa in Italia l'analisi costi-benefici verrà discussa con Francia e Ue di cui attenderemo la risposta. E «Una procedura surreale, dilatoria e addirittura anti-sovranista perché rimette decisioni nazionali nelle mani di istituzioni straniere» dice Fidanza.

In questo teatro dell'assurdo dell'eterno rinvio, le decisioni latitano. Salvini si prende gli insulti di Alberto Perino, storico leader No-Tav della Val di Susa - «Viene a farsi i selfie a Chiomonte, fa pena» - e annuncia la preparazione di un «decreto cantieri veloci per dimezzare i tempi» delle opere pubbliche. Sulla Tav fa sapere che «ci sono spese che possono essere eccessive, come la mega stazione di Susa, ma l'Italia non può essere isolata in Europa». L'ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio prima annuncia un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, poi ricorda che il vicepremier leghista ha uno strumento molto semplice per sbloccare i lavori: «Dire che il Consiglio dei ministri deve dare l'ordine al ministro Toninelli di sbloccare i lavori». Carica le armi dialettiche anche Sergio Chiamparino. «Chi dice no alla Tav è un traditore della storia e della cultura del Piemonte».

Dal fronte dei Cinquestelle continuano ad arrivare segnali resistenziali. «Sulla Tav stiamo lavorando e tra poco pubblicheremo le nostre decisioni» dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Ma anche se il dibattito si è concentrato sulla Tav, a noi interessano altre centinaia di cantieri, abbiamo un piano per sbloccarli». E Luigi Di Maio tiene il punto. «Con la Lega ci sono differenze di vedute sulla Tav. A Chiomonte non vado perché è un cantiere che non è mai partito. Io ho fiducia in Toninelli che non sta ritardando sull'analisi costi benefici per un pretesto ma, come è scritto nel contratto di governo, sta appunto facendo questo e per farlo occorre confrontarsi anche con la Francia e l'Ue». E i Cinquestelle provano addirittura a spostare l'attenzione verso il progetto Hyperloop, ovvero il passaggio dei treni in tubi a bassa pressione, per minimizzare l'impatto con l'aria e raggiungere velocità elevatissime.

Forza Italia, infine, con Mariastella Gelmini, prova a fare i conti dell'analisi costi-benefici. «Di Maio anticipa il benvenuto a Salvini ai cantieri Tav dicendo che l'opera va ridiscussa.

Ancora? Ma quanto devono discutere? Quando decide questo governo? Intanto la fantomatica analisi costi-benefici non arriva, è da 22 giorni sulla scrivania di Toninelli!».

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