Cronache

Su una donna svedese impiantata la prima mano artificiale. Italia capofila del progetto europeo

Importante svolta nella ricerca sulle protesi artificiali. Una donna svedese è la prima beneficiaria al mondo di un impianto transradiale (sotto il gomito) stabile e permanente per il controllo di una mano robotica

Dal sito della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Dal sito della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

La scienza applicata alla medicina compie un passo avanti molto importante. Per la prima volta una mano artificiale è stata impiantata in modo stabile su un paziente (una donna svedese). Come scrive L'Arno.it l'impianto potrà essere utilizzato nella vita di tutti i giorni e consentirà di controllare in modo naturale la mano robotica e di restituirne le percezioni sensoriali. L'intervento è stato realizzato nell'ambito del progetto di ricerca europeo Detop (Dexterous Transradial Osseointegrated Prosthesis with neural control and sensory feedback), coordinato da un centro di eccellenza italiano, l'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, con il finanziamento della Commissione europea

L’intervento si è svolto allo Sahlgrenska University Hospital in Svezia, sotto la guida del professor Richard Branemark e del dottor Paolo Sassu. Ma perché è così importante questo impianto? Prima di tutto bisogna tenere conto dei benefici sulla vita quotidiana: vengono superati i limiti delle protesi convenzionali, che riproducevano solo alcuni movimenti grossolani, come aprire e chiudere la mano. Ora, invece, attraverso ben sedici elettrodi inseriti nei nervi, si possono estrapolare moltissime informazioni che permettono un controllo più efficace dell'arto, recuperando le sensazioni tattili perdute.

"Grazie a questa interfaccia uomo-macchina così accurata - commenta Christian Cipriani, responsabile scientifico del progetto Detop - e grazie alla destrezza e al grado di sensibilità della mano artificiale, ci aspettiamo che nel giro dei prossimi mesi la donna riacquisisca funzionalità motorie e percettive molto simili a quelle di una mano naturale.

Questo non sarà comunque l'unico impianto previsto: sono infatti partite in Italia le attività di ricerca per il reclutamento di un secondo paziente per un nuovo intervento chirurgico in programma all'Università Campus Bio-Medico di Roma che verrà effettuato da team clinici del Campus Bio-Medico e dell'Istituto Ortopedico Rizzoli".

Commenti