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Chiude il muro e apre ai dem Con Trump 7 americani su 10

Il presidente si appella al patriottismo ma senza cedere sulle frontiere: «E nessuno ha creato più lavoro di me»

Chiude il muro e apre ai dem Con Trump 7 americani su 10

New York Donald Trump gioca la carta dell'appello all'unità e nel suo discorso sullo Stato dell'Unione tende la mano all'opposizione democratica. Persino sull'immigrazione, davanti al Congresso a Camere riunite, chiede un compromesso, anche se questo non gli impedisce di ribadire che il muro al confine con il Messico si farà. Il presidente Usa non si sposta dalle sue posizioni, ma usa toni decisamente più moderati, anche nei confronti degli avversari. «La mia agenda non è un'agenda repubblicana o democratica - afferma il tycoon - è l'agenda del popolo americano. Insieme possiamo spezzare decenni di stallo politico, superare le vecchie divisioni, curare le vecchie ferite, costruire nuove coalizioni, forgiare nuove soluzioni e sbloccare il futuro dell'America. La decisione è solo nelle nostre mani». A dieci giorni dallo spettro di un altro shutdown, se non si troverà un accordo complessivo sulla sicurezza al confine, l'inquilino della Casa Bianca spiega: «Abbiamo un potenziale illimitato, voglio lavorare con il nuovo Congresso, dobbiamo governare non come due partiti, ma come un solo Paese». Pure sul controverso dossier dell'immigrazione invita a «trovare un compromesso e raggiungere un'intesa perché l'America sia più sicura». Non cede però sul muro, e chiede di risolvere la «crisi nazionale urgente» alla frontiera meridionale, anche se non fa parola dell'emergenza nazionale. «Sarà costruito - ribadisce - Abbiamo il dovere morale di creare un sistema immigratorio che protegga le vite e il lavoro dei nostri cittadini. Il muro salva vite e rende il paese più sicuro». Parole accolte con distacco dalla speaker dem della Camera, Nancy Pelosi, in questa fase la sua avversaria più agguerrita, e dalle altre parlamentari dell'Asinello vestite di bianco, il colore delle suffragette. «Ci sono carovane di persone in marcia verso il nostro paese», ripete The Donald: «La tolleranza per l'immigrazione clandestina non è compassionevole, è crudele. Voglio che le persone vengano nel nostro Paese, ma legalmente». «Possiamo scegliere tra grandezza e stallo politico, tra visione del futuro e vendetta, incredibile progresso o distruzione senza senso: vi chiedo di scegliere la grandezza», dice ancora Trump, che dedica ampio spazio ai risultati raggiunti sul fronte della crescita economica e del mercato del lavoro. «In poco più di due anni abbiamo dato inizio ad un boom economico senza precedenti - chiosa - Abbiamo creato 5,3 milioni di nuovi posti di lavoro, e siamo appena all'inizio». Fa riferimento anche all'inchiesta sul Russiagate, senza nominarla: «Basta con guerre stupide e indagini ridicole e faziose. Solo queste cose possono fermare la forza dell'economia americana». Quindi ripete che sta lavorando ad un accordo commerciale con la Cina, difende le scelte in politica estera e il ritiro da Siria e Afghanistan, dicendo «basta a guerre senza fine», riafferma il sostegno alla richiesta di libertà dei venezuelani. E annuncia ufficialmente il secondo summit con il leader nordcoreano Kim Jong Un, «il 27 e 28 febbraio in Vietnam». L'appello a lavorare insieme è anche per ricostruire le «fatiscenti» infrastrutture Usa e abbassare il prezzo di farmaci, pur se uno dei rari momenti veramente bipartisan della serata è quando il tycoon si congratula col numero record di donne nel nuovo Congresso. Parole accolte con una standing ovation, cui non si sottrae neppure la rivale Pelosi. La quale, all'indomani, stronca l'intervento del Commander in Chief e il suo invito all'unità: «Ci vorranno giorni per controllare tutte le falsità e le rappresentazioni ingannevoli fatte dal presidente».

Secondo i sondaggi di Cbs News e Cnn, invece, per il 76% degli americani che lo hanno seguito, il discorso di Trump è promosso.

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