Cronaca locale

Profughi, Majorino sfida Salvini sul decreto Sicurezza

Profughi, Majorino sfida Salvini sul decreto Sicurezza

Palazzo Marino pronto a mettersi di traverso, pronto a sfidare il governo su un tema caldo come quello dell'accoglienza che ha visto il decreto siurezza del ministro dell'interno Matteo Salvini fissare i paletti:«La legge dice che non si può accettare in alcun modo l'iscrizione all'anagrafe. Sicuramente noi provvederemo a realizzare un nostro strumento di sostegno per evitare che le persone vadano per strada» ha detto l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, parlando a margine del convegno «Ero straniero L'umanità che fa bene» ieri a Palazzo Marino. Commentando le problematiche legate all'iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo, l'assessore al welfare cerca una soluzione che di fatto «aggiri» il divieto previsto dal decreto sicurezza. «Credo che sulla cittadinanza si sia persa un'occasione storica nella scorsa legislatura - ha detto ancora Majorino - e non credo che questo Parlamento avrà il coraggio di riconoscerla

Mi pare che il Movimento 5 Stelle ormai sia totalmente egemonizzato da Salvini su questo piano. Però è una battaglia indubbiamente giusta, una battaglia durissima da portare avanti, ma è comunque una giusta azione da promuovere» ha concluso Majorino

« E ieri di questo si è parlato. Rilanciare un dibattito politico sull'immigrazione e rivolgere un appello ai parlamentari, affinchè sia al più presto discussa la legge di iniziativa popolare «Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell'inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari», che da oltre 16 mesi è ferma alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. E la polemica non manca: «L'assessore Majorino intende usare risorse pubbliche per evitare che i 103 immigrati non registrati all'anagrafe, a seguito di quanto previsto nel Decreto Sicurezza, vadano per strada? La legge vieta la loro iscrizione anagrafica per un semplice motivo: vanno rimpatriati in quanto irregolari. Invece Palazzo Marino cerca in tutti i modi di favorirli». dichiara Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia. «Nel 2018 in Italia sono stati spesi 5 miliardi di euro per l'accoglienza - prosegue l'assessore regionale - una media di 35 euro giornalieri ad extracomunitario potenzialmente irregolare.

Dietro il buonismo di Associazioni, sindaci e assessori vedo solo la paura che il business finisca».

Commenti