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Ora la Francia fa lezione all'Italia: "Smettetela con la campagna elettorale"

Intervistata da Agorà, il ministro francese Nathalie Loiseau ha accusato l'Italia di fare una campagna elettorale permanente e ha esortato il governo a non rivolgersi più al Gruppo Visegrad

Ora la Francia fa lezione all'Italia: "Smettetela con la campagna elettorale"

Nathalie Loiseau, ministro della Francia per gli Affari europei, parla dell'Italia e torna sullo scontro diplomatico fra Parigi e Roma. Una guerra che è iniziata da quando si è insediato questo governo.

Una sfida che Emmanuel Macron ha scatenato sia per motivi strategici che per motivi elettorali. Il governo giallo-verde e il presidente francese rappresentano i nemici perfetti in vista delle prossime elezioni europee. E l'Eliseo ha messo in atto tutte le mosse possibili per scalfire l'agenda politica di Palazzo Chigi.

Da qualche giorno, è arrivato l'ordine da parte delle istituzioni italiane e della Francia di abbassare i toni. Ma non tutti sembrano aver accolto le esortazioni al dialogo. E dal ministro Loiseau arriva un'altra bacchettata al governo italiano. Ai microfoni della trasmissione di Rai Tre Agorà, il ministro francese, a margine di un convegno sull'Europa a Parigi, ha voluto dare la sua ennesima "lezione" all'Italia. "Siamo tutti in prima linea sull'immigrazione, siamo tutti alleati, l'anno scorso il Paese che ha avuto il maggior numero di richieste d'asilo non è per niente l'Italia, che ne ha avute dieci volte meno dell'anno precedente, è la Francia. Non serve a niente rinchiudersi e pensare che con soluzioni egoiste e nazionali si risolva qualcosa. Sono le soluzioni europee che permettono di avanzare, non solo noi ne abbiamo proposte ma ogni volta che ci sono stati dei naufragi nel Mediterraneo abbiamo sempre fatto la nostra parte, siamo stati i primi e abbiamo sempre rispettato la parola data".

Dalla Francia, Loiseau ha poi dichiarato: "Quello che spingo il Governo italiano a fare è di smettere di fare questa specie di campagna elettorale permanente in Italia, sedersi a lavorare con gli altri per trovare delle soluzioni insieme. L'Italia non è in prima linea più degli altri: è un destino comune. Invece quando l'Italia si rivolge verso la Polonia e l'Ungheria si rivolge a Paesi che non hanno mai accettato la loro parte di solidarietà". Parole che rappresentano un vero e proprio j'accuse nei confronti della politica europea del governo composto da Lega e Movimento 5 Stelle.

E del resto, non è la prima volta che il ministro Loiseau attacca il governo italiano sul tema dei migranti. Già a settembre, la rappresentate per l'Unione europea di Macron aveva accusato Matteo Salvini definendolo come Ponzio Pilato. Intervistata all'emittente francese Rtl, Loiseau disse: "Il diritto internazionale è ormai violato da mesi. Oggi nel Mediterraneo vige la legge della giungla, con gli scafisti che mandano consapevolmente al naufragio i migranti e i richiedenti asilo a bordo di imbarcazioni incapaci di sostenere traversate di quel tipo. Queste imbarcazioni non possono peraltro neanche raggiungere i porti più vicini, cioè i porti italiani, perché essi sono stati chiusi a causa decisione di un uomo, Matteo Salvini. Questa decisione è anche ciò per cui oggi Salvini è indagato dalla giustizia italiana per sequestro di persona. Il signor Salvini oggi è come Ponzio Pilato, è osceno. Quando ci sono persone che rischiano di affogare, il signor Salvini preferisce guardare da un’altra parte".

Toni duri non troppo diversi da quelli utilizzati in questi giorni da parte dei rappresentanti del governo di Parigi.

A dimostrazione che la sfida fra l'Italia giallo-verde e la Francia di Macron è tutto fuorché recente.

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