Cronache

Padova, indiano accoltellato e dato alle fiamme, paura nel residence

I carabinieri si erano recati nel residence Ibisco per sedare una rissa, ma al loro arrivo hanno trovato il cadavere di un 40enne in fiamme: l’uomo era stato aggredito con un’arma da taglio al culmine di una lite. Fermati un coinquilino e connazionale della vittima ed un 39enne pakistano

Padova, indiano accoltellato e dato alle fiamme, paura nel residence

Ennesimo episodio di violenza e degrado a Padova nell’oramai tristemente noto quartiere dell’Arcella.

Probabilmente i residenti sono così abituati a vivere tra schiamazzi e disordini di vario tipo, che non hanno dato più di tanto peso alle grida disperate che si sono levate dalla zona del residence Ibisco intorno alle 5 del mattino. Nel complesso, in cui sono presenti una quarantina di miniappartamenti occupati da soli stranieri, all’alba di domenica non si sono presentate solo le forze dell’ordine come solitamente accade, ma anche i vigili del fuoco. Un incendio che, in origine, si pensava potesse essersi sviluppato a causa del tentativo di scaldarsi da parte di qualcuno degli ospiti del residence. Tuttavia a bruciare non era uno degli ambienti della struttura, bensì il corpo di un indiano irregolare di 40 anni, Singh Hoshiar, accoltellato poco prima al culmine di una lite.

Gli inquirenti hanno rivolto le proprie attenzioni nei confronti di un indiano di 36 anni e di un 39enne pakistano, entrambi in possesso di regolare permesso di soggiorno, ritenendoli i principali indiziati. Secondo quanto trapelato fino ad ora, il 36enne condivideva con la vittima uno dei miniappartamenti sito al pianterreno.

Le forze dell’ordine erano state allertate a causa di una violenta lite tra due degli ospiti stranieri residenti nell’edificio. Si trattava di un indiano e di un suo vicino di casa di nazionalità pakistana. I carabinieri del comando di Padova sono pertanto giunti nel residence con lo scopo di sedare la rissa, ma al loro arrivo sono stati accolti dall’inequivocabile odore di un incendio, che si era sviluppato proprio all’interno dell’appartamento dell’indiano. Per questo motivo i militari hanno richiesto l’immediato intervento dei vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme e reso nuovamente accessibile l’abitazione. Nella camera da letto il corpo esanime del 40enne indiano, avvolto da lenzuola e coperte e successivamente dato alle fiamme. Il medico legale, convocato sul posto, ha poi chiarito che il cadavere presentava numerose ferite di arma da taglio all’altezza della gola, probabili cause del decesso.

L’arma del delitto non sarebbe ancora stata recuperata, ma l’abitazione è stata posta sotto sequestro per consentire il lavoro della scientifica.

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