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La lite col compagno e la caduta dalle scale Poi l'emorragia. Lui indagato per omicidio

Ris al lavoro per 5 ore nell'alloggio e nell'auto del 30enne: solo sospettato

Stefano Vladovich

Cade dalle scale, 25enne muore dopo due giorni d'agonia. E dopo una settimana la Procura di Viterbo apre un fascicolo per omicidio volontario. Indagato, a piede libero, il compagno della donna, operatore socio sanitario e pugile dilettante di 30 anni. «Un atto dovuto» per l'avvocato Luca Cococcia. L'ennesimo caso di femminicidio o un drammatico incidente domestico? Giallo a Ronciglione, nel viterbese, per la morte violenta di una donna, Maria Sestina Arcuri, originaria di Nocara (Cosenza). Sospettato il compagno, Andrea Landolfi Cudia.

Alcuni testimoni raccontano ai carabinieri di una lite fra i due avvenuta in un locale. La coppia, come faceva spesso, stava trascorrendo il fine settimana a casa della nonna di lui, sul lago di Vico, in via Papirio Serangeli 7. Un'abitazione con scala esterna. Domenica 3 febbraio: è sera, i due sono al pub Il Castello. Discutono animatamente anche se solo a parole. All'una di notte escono. Lei è stizzita, lui la segue senza parlare. Una banale lite fra fidanzati? Potrebbe essere se non che, rincasando, i due finiscono a terra dopo un volo di alcuni metri sulle due rampe di scale in tufo. Lei è ferita e dolorante, il compagno ha solo qualche graffio.

Durante la notte la situazione peggiora: Maria perde sangue da naso e orecchie e vomita. Apparentemente non ha segni o lesioni sul volto e in testa nonostante la caduta. È la prima stranezza. In casa ci sono anche la nonna e il figlio di Andrea. Dopo ore vengono chiamati i soccorsi. Arriva un'ambulanza, la giovane viene trasportata all'ospedale Belcolle di Viterbo. È in coma, i medici la sottopongono a un delicato intervento per bloccare l'emorragia cerebrale. Maria ha perso molto sangue, la situazione è disperata. La donna, che lavora in un coiffeur della capitale come parrucchiera, martedì muore. Il caso finisce sul tavolo del sostituto procuratore Franco Pacifici che non può far altro che aprire un fascicolo con l'ipotesi di omicidio di primo grado. L'accusa potrà essere avvalorata da quello che scopriranno gli esperti del Ris.

I carabinieri, intanto, hanno perquisito l'appartamento e messo i sigilli all'abitazione. Sequestrata anche l'auto della vittima, una Mini One. Landolfi viene ascoltato come persona informata dei fatti. «L'apertura di un registro degli indagati è necessaria - spiega a il Giornale l'avvocato Cococcia - altrimenti non si sarebbe potuto procedere con le perizie, l'esame autoptico». Esami irripetibili, fondamentali per congelare la scena: le scale, la camera da letto, l'auto. Sul caso indagano i carabinieri del nucleo operativo. Da chiarire alcuni punti oscuri. A cominciare dal motivo della lite. Sui 16 gradini gli esperti avrebbero trovato tracce interessanti. Non solo. Dall'abitazione hanno prelevato abiti e lenzuola.

Un caso che riporta al giallo di Gradoli quando due donne, mamma e figlia, scompaiono senza lasciare tracce.

A parte le macchie di sangue in cucina lavate accuratamente dal compagno della vittima.

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