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L'ideologo di Putin è stato cancellato dal sito Amazon.it

I libri di Aleksandr Dugin rimossi dal negozio online: troppo antiamericani

L'ideologo di Putin è stato cancellato  dal sito Amazon.it

Aleksandr Dugin, politologo russo, è forse l'intellettuale più diabolicamente noto delle ultime stagioni, in un tempo così vuoto di (cattivi) maestri. Ha teorizzato la fondazione di un impero euro-asiatico contro l'Occidente americanizzato. È stato tra gli organizzatori del Partito nazional-bolscevico assieme a Eduard Limonov, con il quale poi è entrato in conflitto. Ha riletto da sinistra Julius Evola ed elaborato una «Quarta teoria politica», al di là della Destra e della Sinistra, per superare la triade liberalismo, fascismo e comunismo, e coniugare Tradizione e post-contemporaneità. Di più. Ha fondato il Movimento Internazionale Eurasiatista e si è talmente avvicinato al nazionalismo panrusso di Putin (o è Putin che è rimasto affascinato dal suo pensiero nazionalista e ortodosso) che ne è considerato l'ideologo. Il Rasputin del Cremlino, dicono.

Di Dugin si parla molto in Italia, da mesi, sui giornali e nei talk show. Difficile non citarlo se ci si inoltra lungo le rotte euroasiatiche della geopolitica. E i suoi libri, pubblicati da piccole case editrici molto agguerrite sul terreno della battaglia delle idee, ne hanno beneficiato, pur con i limiti di una distribuzione (i grandi bookstore) del tutto indifferente ad autori e sigle lontane dal mainstream. E infatti il pensiero critico di Aleksandr Dugin viaggiava finora soprattutto grazie alle vendite dei suoi libri su Internet. Poi, il blackout.

Qualche giorno fa infatti la divisione italiana di Amazon ha inviato una mail alla casa editrice NovaEuropa, che nel 2017 ha pubblicato il titolo più famoso di Dugin, La quarta teoria politica (un migliaio di copie vendute), intimando di rimuoverlo dalla loro piattaforma. E nel giro di 24 ore lo ha fisicamente cancellato, giustificando la decisione con il fatto che i libro «non è conforme» ai loro regolamenti e alle leggi in materia di sanzioni. «Di fronte alle nostre obiezioni - spiega al Giornale Camilla Scarpa, socia della casa editrice - ci è stato risposto che la non conformità del prodotto in questione dipendeva dalla sua provenienza da un Paese incluso in una lista che annovera Corea del Nord, Siria, Iran e... Crimea del Nord. Ma il libro in questione è stampato in Italia, con un Isbn italiano...». La medesima cosa è accaduta a due libri dello stesso autore editi da AGA nel 2018 (Putin contro Putin e L'ultima guerra dell'Isola-mondo) e a un quarto uscito nel 2012 dalle edizioni All'insegna del Veltro.

Cosa è successo? I libri di Dugin dal punto di vista filosofico sono di certo eterodossi. Ma non certo eversivi. Perché sono finiti nella lista nera di Amazon? Il Giornale ha parlato a lungo con Camilla Scarpa, che è la traduttrice oltre che l'editrice de La quarta teoria politica, e con Maurizio Murelli, di AGA, che sta lavorando a un nuova raccolta di scritti del filosofo di Mosca e che ha subito denunciato la cosa su Facebook. E l'ipotesi è che Dugin sia finito sotto la lente di Amazon.it per una sorta di applicazione «più realista del re» dei regolamenti americani legata alle posizioni filo-putiniane e anti-americane del pensatore russo, il quale lo scorso ottobre, durante un'intervista trasmessa da Lucia Annunziata a 1/2h in più su Raitre, dichiarò che quando viene in Italia s'incontra spesso con Matteo Salvini o col suo entourage. Ma questi (forse) sono complottismi.

Quello che è certo, è che se si digita Aleksandr Dugin su Amazon.it si trovano solo un paio di titoli in formato Kindle. E mentre al Giornale Amazon Italia spiega che si tratta di un problema tecnico, ulteriormente sollecitati dagli editori, gli uffici del colosso di e-commerce finiscono per ammettere che il problema è politico: «Non possiamo riattivare questo articolo in quanto non è in linea con le leggi cui Amazon è soggetta, essendo un libro politico dalla Russia (sic). Queste regole vengono applicate direttamente dagli Stati Uniti dove è la sede principale di Amazon». Detto in altre parole, si chiama censura.

La nemesi della Storia è che oggi l'America, Paese che si faceva forte per aver ospitato Solenicyn, è costretta a censurare un russo.

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