Cronache

La scelta di Francesco: Farrell sarà camerlengo. Segnale ai vescovi Usa

Il Papa tira dritto e mostra di non credere all'accusa di Viganò di legami con McCarrick

La scelta di Francesco: Farrell sarà camerlengo. Segnale ai vescovi Usa

Roma Un forte segnale all'episcopato americano a pochi giorni dal summit vaticano sugli abusi sessuali nella Chiesa, una mano tesa ai vescovi a stelle e strisce e una chiara risposta al dossier avvelenato di monsignor Carlo Maria Viganò, l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti. Papa Francesco aveva il nome in mente già da alcuni mesi ma, prima di render pubblica la nomina, aveva voluto attendere che passasse la bufera legata al caso McCarrick, l'ormai ex cardinale cacciato da Bergoglio e accusato di abusi su un minore e di molestie nei confronti di numerosi seminaristi. E così, dopo sette mesi dalla morte del cardinale francese Jean-Louis Tauran, ieri è stato annunciato il nome del nuovo camerlengo di Santa Romana Chiesa, la figura, spesso romanzata, che amministra la Santa Sede durante il periodo della sede vacante e che in caso di morte del Pontefice deve certificarne il decesso e sigillare il suo appartamento in attesa della nomina del nuovo Papa.

La scelta di Francesco è ricaduta sul cardinale americano (di origini irlandesi) Kevin Farrell, 71 anni, dal 2016 prefetto del nuovo dicastero per i laici, la famiglia e la vita e uno dei maggiori sostenitori di Amoris laetita, l'esortazione post-sinodale di Papa Bergoglio proprio sulla famiglia. «È un grandissimo atto di fiducia del Papa nei confronti del cardinale Farrell - sussurrano dalle sacre stanze - Francesco non ha mai creduto alle accuse rivolte al porporato da monsignor Viganò e questa nomina è la conferma che il Papa vuol andare dritto per la sua strada senza farsi condizionare e senza prestare il fianco ai suoi detrattori». In effetti, con questa nomina così delicata e importante, il cardinale Farrell, già vescovo a Dallas e membro dei Legionari Di Cristo (congregazione dalla quale è poi fuoriuscito), diventa l'americano più influente all'interno della Curia Romana e uomo di riferimento in Vaticano per la Conferenza Episcopale Americana, all'interno della quale il porporato ha ricoperto diversi incarichi, da tesoriere a responsabile del comitato finanziario. Segno, insomma, che a poco son serviti gli attacchi rivolti al porporato negli scorsi mesi da parte di chi lo accusava di sapere e di aver taciuto riguardo alle tendenze omosessuali dell'arcivescovo emerito di Washington, Theodore McCarrick, di cui Farrell era uno dei vescovi ausiliari. La vicinanza tra Farrell e McCarrick aveva scatenato difatti numerose polemiche, soprattutto dopo la pubblicazione del memoriale di monsignor Viganò che puntava il dito anche contro il porporato americano.

Il prefetto del dicastero vaticano però aveva respinto ogni accusa, affermando pubblicamente di non esser mai stato al corrente dei comportamenti di McCarrick, pur vivendo all'interno della stessa residenza a Washington. Dal canto suo, Francesco, dopo l'esplosione dello scandalo, aveva preferito non rispondere pubblicamente alle accuse di monsignor Viganò e negli scorsi mesi aveva incontrato in diverse occasioni il cardinale Farrell: si era confrontato con lui su vari temi anche alcuni giorni fa, a Panama, per alcuni minuti, durante la Giornata Mondiale della Gioventù.

Nonostante le forti resistenze del porporato, com'era già successo peraltro per la nomina di Prefetto nel 2016 (Farrell aveva detto più volte «no» al Papa), alla fine Francesco è riuscito a convincerlo ad accettare l'incarico di camerlengo, chiudendo definitivamente quel lungo periodo di sussurri e «scommesse» in Curia sul nome del prescelto.

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