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Ad Åre sorpasso gigante di Kristoffersen Re Hirscher solo d'argento. Italia lontana

Il norvegese vince in questa specialità dopo 4 anni. Deludono gli azzurri

Maria Rosa Quario

Åre Il giorno del giudizio è arrivato. E l'eterno secondo si è preso la sua rivincita, bella, goduriosa, di quelle che ti fanno dimenticare in un attimo anni di rosicate, di calci tirati a destra e a manca per la frustrazione, di complimenti mormorati a denti stretti. Henrik Kristoffersen ha vinto la sua prima medaglia mondiale ed è la più bella che potesse sognare. E' d'oro, è di quelle che pesano, perché per vincerla ha dovuto battere Marcel Hirscher, l'incubo della sua carriera e la causa principale delle sue crisi isteriche spesso esagerate e ridicole. «Era ora! Il lavoro, tanto lavoro, ha finalmente pagato, con mio padre, con il mio team, ho fatto quantità insane di allenamento, ed eccomi qua, vincitore in gigante a quattro anni dall'ultima volta».

Il norvegese non ne poteva più di subire l'imbattibilità quasi irritante dell'austriaco, ma non ha mai mollato, ha continuato a darci dentro come e più di prima, ha cercato di fare quello che faceva l'altro, maniaco sulla messa a punto dei materiali, convinto che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento. Eccolo, nella serata più attesa dell'inverno. Henrik ha vinto e Marcel ha perso. Vero, non stava bene, e si è visto, non era il solito Hirscher aggressivo e all'attacco, era un po' titubante, non sempre preciso, non sempre ben in appoggio sugli sci. Ma si è messo in gioco, non ha fatto scene e ha incassato. Con un muso lungo così ma grande controllo. Complimenti anche a lui dunque che si è lasciato alle spalle Alexis Pinturault, in testa a metà gara e andato vicinissimo al bis di ori dopo quello della combinata.

Gara bella, appassionante, tracciati veloci, zero vento, luce perfetta per tutti, cosa chiedere di più? Forse che gli italiani andassero un po' meglio? Sicuro, anche se ieri a Manfred Moelgg (non partito nella seconda manche) e a Luca De Aliprandini (20° alla fine) chiedere di più non si poteva. Hanno sciato con la febbre, non sono Hirscher e se già fanno fatica da sani figuriamoci dopo tre giorni a letto. Riccardo Tonetti è uscito nella prima, Simon Maurberger, protagonista della gara a squadre, non è riuscito a fare meglio del 23° posto, che gli lascia solo amarezza e la voglia di lavorare di più e meglio. Un problema comune alle squadre italiane, a quanto pare. Il mondiale volge al termine, ma non è finito, perché le ultime due gare, slalom donne oggi e slalom uomini domani, promettono scintille con il rinnovarsi delle sfide Shiffrin-Vlhova e Hirscher-Kristoffersen. C'è curiosità da parte nostra di rivedere in pista Lara Della Mea e Alex Vinatzer, ma non solo. Clement Noel ha battuto due volte Hirscher in stagione e promette battaglia, Giuliano Razzoli su queste nevi appenniniche scia sempre a meraviglia e sognare si può, si deve.

Gigante uomini: 1. Kristoffersen (Nor) 2'2024; 2. Hirscher (AUT) a 020; 3. Pinturault (Fra) a 042; 4. Meillard (Svi) a 092; 5. Schwarz ((Aut) e Kranjec (Slo) a 104. Gli italliani: 20. De Aliprandini a 309; 23. Maurberger a 374.

Oggi: slalom donne ore 11 e 14.30, diretta Raisport e Eurosport.

Le italiane: I. Curtoni 13, Costazza 14, Della Mea 28

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