Cronache

Ecco i primi dottori in clima (tutti con il posto assicurato)

I sogni, le speranze e i progetti di Francesco, Lorenzo e Gianluca: «Saremo l'avanguardia dell'ambiente»

Ecco i primi dottori in clima (tutti con il posto assicurato)

Giovani, motivati, realizzano studi all'avanguardia e sognano un futuro da ricercatori. Sono Francesco Palumbo, Lorenzo Moscatelli e Gianluca Persia, i primi laureati in climatologia in Italia: «É il primo corso di laurea di questo tipo istituito da un ateneo italiano nel 2016» spiega il professor Giovanni Zanchetta presidente del corso in Climatologia dell'Università di Pisa che fa parte del corso di laurea magistrale in scienze ambientali: «Siamo molto orgogliosi di questo primato: la figura del climatologo è di grande attualità oggi più che mai. Inoltre ha il cento per cento di possibilità di trovare lavoro per i laureati». «Ho scelto di iscrivermi all'Università di Pisa perché durante la triennale ho avuto l'opportunità di seguire un corso di meteorologia all'Università di Genova e ne sono rimasto molto affascinato - racconta Lorenzo Moscatelli, ventiquattrenne genovese - l'anno stesso in cui mi sono laureato l'Università di Pisa ha istituito questo corso di laurea specialistica. È stato molto bello e interessante affrontare tematiche così attuali - prosegue - per la mia tesi mi sono occupato dei cambiamenti climatici e idrogeologici nel bacino di Sulmona di 400mila anni fa, periodo molto simile a quello attuale che ci può aiutare a comprendere meglio l'evoluzione climatica dei nostri giorni e come affrontare i cambiamenti in atto». Lorenzo sogna un futuro da ricercatore: «A marzo farò un tirocinio in Francia, a Chambéry, poi tenterò la via del dottorato a Pisa o all'estero». «Mi sono laureato all'Università di Taranto, la mia città - spiega Francesco Palumbo, 25 anni - dopo la triennale ho optato per l'ateneo pisano perché offriva un corso innovativo. Insieme al mio relatore, il professor Sergio Pinna, mi sono occupato di mappare le caratteristiche termometriche della Toscana e ho avuto la possibilità di collaborare col Servizio Idrografico della Toscana, questo - prosegue - è un tipo di studio all'avanguardia che pochi ricercatori eseguono nel nostro Paese ed è molto utile sotto diversi aspetti, ad esempio serve a valutare gli effetti del clima per le attività agricole o anche l'impatto che questo ha sui flussi turistici». Tra i progetti futuri di Francesco c'è un master in meteorologia a Lecce. «In questo momento mi trovo in Thailandia grazie a una borsa di studio. Sono partito subito dopo la laurea per monitorare il metabolismo dell'ecosistema forestale nella provincia di Phayao - dice Gianluca Persia, ventiquattrenne di La Spezia - nel mio progetto di tesi mi sono occupato delle interazioni tra vegetazione e microclima. A Phayao sto sviluppando questo tema studiando i flussi di gas serra in scambio tra piante e atmosfera».

Anche per lui la scelta del mondo della ricerca sembra il percorso naturale. «Il nostro è un dipartimento molto attivo e coinvolge i nostri studenti nelle ricerche che eseguiamo - afferma il professor Zanchetta - i settori in cui stiamo eseguendo studi all'avanguardia sono le variazioni climatiche e idriche. Conduciamo studi di carotaggio in Antartide, in Sud America e nei Balcani. É uscito un nostro articolo sulla rivista Nature proprio su queste tematiche». Un dipartimento di eccellenza che ha fatto da apripista ad altri atenei italiani: «Nelle università estere questo indirizzo di studi è presente da molti anni - spiega Zanchetta - ora anche altri atenei italiani stanno facendo la stessa cosa.

Oggi abbiamo venti studenti iscritti e prevediamo che cresceranno».

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