Economia

Il risparmio oltre la pensione

Il risparmio oltre la pensione

Siete seduti davanti ad un pc? Avete a disposizione uno smartphone con cui navigare? Digitate la parola «Retirement» e vi troverete proiettati in un mondo fatto di migliaia di siti che si occupano dell'argomento. Retirement viene tradotto con «pensione». Tuttavia il concetto va ben oltre. Il termine, infatti, si riferisce al momento in cui si smette di lavorare, in cui si entra in un nuovo periodo della nostra vita che ha bisogno di un'adeguata quantità di denaro. Ed è qui che entrano in gioco le dolenti note.

L'innalzamento della vita media, infatti, e la scarsa propensione a fare figli sta facendo saltare i sistemi previdenziali, ecco perché dappertutto se ne parla con tanta attenzione. Dappertutto tranne che in Italia. Eppure la situazione è così seria che bisognerebbe mettere i «cartelli in autostrada» per orientare correttamente le scelte di risparmio degli italiani. Ma perché questa situazione di emergenza? Tutto è legato agli effetti dell'allungamento della vita media, in contrapposizione alla costante riduzione delle nascite. Nuovi studi sulla longevità ci raccontano come la metà dei ragazzi che da noi sono nati nel 2007, sono destinati a vivere almeno fino a 104 anni. Tutti siamo mediamente destinati a vivere più a lungo. Ma questo rischia di diventare un dramma a causa del fatto che le donne non hanno più di 1,32 figli a testa per cui le nascite sono passate dalla punta massima del 2008 di 580mila, alla minima dello scorso anno di 449mila. Senza ricambio generazionale chi pagherà i contributi previdenziali di persone sempre più longeve e sempre più bisognose di assistenza? Mercer, il più grosso istituto di ricerca previdenziale al mondo ha già lanciato l'allarme: «Otto persone su dieci vivranno più a lungo dei loro risparmi e delle loro pensioni». E noi continuiamo a tenere soldi in conto corrente dove perdono costantemente valore. Siamo sicuri che valga così tanto la pena vivere a lungo, se l'ultimo periodo diventerà di stenti e sofferenze? Pensiamoci. Per tempo.

leopoldo.

gasbarro@me.com

Commenti