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Non solo Zapata-Piatek Che sfida Atalanta-Milan

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Atalanta-Milan: il primo pensiero corre alla sfida Zapata-Piatek, separati da un gol alle spalle del capocannoniere CR7. Ma i numeri in verità, se letti bene, suggeriscono un altro duello: Zapata contro Donnarumma. Da una parte la squadra che segna più di tutte in Italia, l'Atalanta (50 gol, 1 in più della Juventus), dall'altra quella che da tre mesi subisce di meno in Europa, il Milan (4 gol nelle ultime 10 partite, come solo il Barcellona).

Appuntamento alle 20:30 a Bergamo per vedere chi è più bravo, nella prima giornata del mini-torneo che assegna l'ultimo posto Champions per la prossima stagione. «L'Atalanta gioca un calcio unico al mondo», sospira enfatico Gattuso, conscio del test che aspetta il suo Milan. «Dovremo metterci l'elmetto, Gasperini è bravissimo, sa portare sempre 4-5 uomini nell'area avversaria. Sarà durissima». Da Bergamo, la replica è ugualmente calorosa. «Gattuso ha dato una svolta al Milan, l'ha reso una squadra», fa sapere Gasperini, non senza negarsi propositi ambiziosi: «È una partita che dobbiamo giocare e interpretare al meglio, come quando abbiamo incontrato la Juventus». Gattuso e il Milan sono avvisati.

A Bergamo si può perdere, lo sanno bene l'Inter e la Lazio (bastonate tra novembre e dicembre), ma anche la Juventus, sonoramente eliminata dalla coppa Italia, giusto 2 settimane fa. Ma a Bergamo si può anche vincere, non è impossibile. Quest'anno ci sono riusciti il Napoli, ma anche Cagliari e Sampdoria. E non nella fase d'avvio, quella in cui sembrava che il giocattolo si fosse rotto, ma proprio nello scorcio di stagione che ha riportato i nerazzurri in zona Europa. Nelle ultime 10 partite, le stesse in cui Donnarumma ha subìto quei 4 gol che gli valgono il piccolo, platonico primato di migliore in Europa, l'Atalanta pur perdendo 3 volte in casa ha fatto 20 punti (il Milan 17) segnando 25 gol (il Milan 10), sintomo di potenzialità, ma anche di discontinuità. Non sempre la serata è quella giusta

Per cercare 3 punti che ne varrebbero 6 perché strappati in trasferta a una concorrente diretta, Gattuso (quanto mai scaramantico alla vigilia) pare intenzionato a schierare (record) la stessa formazione per la terza volta di fila. E questo nonostante Conti e Biglia siano certamente arruolabili e probabilmente abili: l'idea di rivedere l'argentino in mezzo al campo per avanzare Paquetà e soprattutto togliere finalmente Calhanoglu, stuzzica i tifosi, ma non l'allenatore. Anche per Gasperini, pochi dubbi. Quello più grande è legato alle condizioni fisiche dell'albanese Djimsiti (Mancini o Masiello il sostituto). «All'andata, a Milano, soffrimmo parecchio e il Milan giocò meglio di noi - ricorda il tecnico, commentando il 2-2 in doppia rimonta di San Siro -.

Da allora siamo cresciuti entrambi: possono decidere Zapato o Piatek, ma non solo loro». E allora torniamo al punto di partenza: vince chi segna di più o chi subisce di meno?

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