Cronaca locale

Causò scontro mortale il padre si prese la colpa In manette il pirata

I carabinieri hanno scoperto che alla guida c'era un 32enne. Rimase uccisa una ragazza

Causò scontro mortale il padre si prese la colpa In manette il pirata

Non c'era suo padre alla guida della Audi A6 che poco dopo le 3 del 10 febbraio scorso ha causato l'incidente in cui ha perso la vita Chiara Venuti, 25 anni, e sono rimaste gravemente ferite due amiche di lei. C'era invece Manuel Inchingolo, 32 anni, che era scappato e aveva telefonato al genitore 59enne per chiedergli di prendersi la colpa dello schianto avvenuto a Vignate, sulla strada della Martesana. I carabinieri della stazione di Melzo, coordinati nelle indagini dal pm di Milano Donata Costa, hanno scoperto la sostituzione di persona e hanno arrestato il pirata.

La notte del frontale i carabinieri erano arrivati sul posto intorno alle 3.30. L'Audi era totalmente distrutta nella parte anteriore, mentre la Clio guidata dalla vittima era uscita di strada e finita in un canale. Accanto alla prima auto avevano trovato il 59enne, che aveva raccontato che la Clio invadendo la sua corsia aveva reso inevitabile l'impatto. Si era poi sottoposto alle analisi del sangue per accertare se avesse assunto alcol o droghe, risultando negativo. I militari però hanno subito capito che qualcosa non tornava. L'uomo infatti nel presunto violentissimo incidente non aveva riportato neppure un graffio. L'Audi inoltre risultava intestata a suo figlio Manuel. Da qui sono partiti gli accertamenti.

A partire dalle testimonianze delle persone che si erano fermate o erano accorse per aiutare le vittime, ancora prima dell'arrivo del 118, dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Due di loro hanno riferito di aver visto appoggiato all'Audi un ragazzo magro, che poi era sparito. Un testimone aveva anche parlato brevemente con lui e il giovane gli aveva detto di aver già chiamato i soccorsi. Decisivi sono stati i tabulati telefonici. Le celle agganciate dal telefono di Manuel all'ora dello scontro lo collocavano sul posto, mentre il cellulare del padre risultava essere altrove. Infine in quei minuti il primo aveva chiamato ripetutamente il secondo. Il fermo del pm a carico del 32enne, poi convalidato dal gip, è stato emesso il 12 febbraio e motivato dal pericolo di fuga. Manuel Inchingolo risultava però introvabile. La madre ha detto agli inquirenti che era in viaggio ma di non sapere dove. La mattina del 14, quando ormai il quadro era chiaro, il ragazzo si è presentato in caserma. È accusato di omicidio stradale e fuga e, in concorso con il padre, di frode processuale. È stato portato a San Vittore e sottoposto agli esami tossicologici, di cui non si conoscono ancora gli esiti. Padre e figlio hanno entrambi precedenti per droga.

Intanto ieri l'intera Vignate ha partecipato al funerale di Chiara Venuti insieme alla madre, al padre e al fratello. «È stato un onore crescerti per questi 25 anni ha detto la mamma della ragazza, come riporta La Martesana Rifarei tutto e molto altro in più. Chiara era in procinto di laurearsi, era motivo di orgoglio». Le amiche di Chiara sono ancora in prognosi riservata.

Non sono in pericolo di vita.

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