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Fenomeno Oblak e l'Atletico dei numeri 1

Lo sloveno tra i migliori portieri al mondo esalta la filosofia di Simeone

Fenomeno Oblak e l'Atletico dei numeri 1

Per frenare l'extraterrestre Ronaldo l'Atletico Madrid si affida a Jan Oblak, uno che passo dopo passo è diventato tra i portieri più forti del mondo. Merito forse del preparatore atletico di origini italiane Pablo Vercellone, che sostiene di avergli messo il fuoco dentro, ma di sicuro merito di un ragazzo che non ha mai abbassato la guardia anche quando tentava di mettersi in mostra ai confini dell'impero del campionato portoghese. Originario di Skofja Loka, in Slovenia, sembrava avere il mondo tra i suoi guantoni quando nell'estate del 2010 il Benfica lo prelevò dall'Olimpia Lubiana per poco meno di 2 milioni di euro. Purtroppo da Lisbona lo girarono in prestito: prima al Beira-Mar poi all'Olhanense. Poche presenze e un parziale rilancio sempre ai margini dei riflettori nell'União Leiria e al Rio Ave. Rientrò al Benfica nel 2013, scoprendo che la fortuna stava iniziando a guardarlo in viso quando si infortunò Artur Moraes. Toccò a lui giocare titolare: 24 partite, appena 6 gol incassati. Nacque una stella: Simeone lo notò, e per 16 milioni di euro se lo portò a Madrid di corsa.

Oggi Oblak di milioni ne vale 100 e i colleghi sono i primi a considerarlo l'erede naturale di Buffon. Il tedesco del Barcellona Ter Stegen non ha dubbi, «è una spanna sopra tutti». Courtois, suo rivale nella stracittadina madrilena, va oltre: «chi considera me il più bravo al mondo non ha mai visto all'opera Jan. Dopo di lui ci metto Alisson. Neuer? E' sceso dall'astronave». Lo stesso Simeone considera Oblak l'arma in più dell'Atletico e il miglior allievo della filosofia sparagnina e difensiva del Cholismo. In nazionale ha scalzato l'interista Handanovic, ma la Slovenia, non qualificandosi ai mondiali di Russia, non ha consentito al torneo iridato di vedere all'opera il numero uno tra i numeri uno. Con Cristiano Ronaldo lo sloveno ha un conto aperto proprio in Champions League. Resta infatti nella memoria la meravigliosa tripletta del 2 maggio 2017 al Bernabeu, quando nel tempio dei merengues si giocò la semifinale d'andata: Real-Atletico 3-0 e finale di Cardiff ipotecata. Oblak sogna il riscatto, ma soprattutto ci tiene a consolidare la recente tradizione di ottimi portieri che hanno vestito la casacca dei colchoneros.

Lui ha preso il posto di Courtois, approdato al Chelsea (ma oggi al Real), e il belga era stato chiamato a Madrid per rimpiazzare De Gea (United).

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