Economia

Enel, lascia il presidente di Endesa

Sofia Fraschini

Rivoluzione ai vertici di Endesa, il «satellite» spagnolo dell'Enel, azionista di maggioranza con il 70,10%. Borja Prado lascerà la presidenza del colosso energetico all'assemblea generale degli azionisti di aprile. Un'uscita di scena che arriva dopo 10 anni di mandato e che, secondo i media spagnoli, sarebbe stato oggetto di un lunga negoziazione interna «a causa di una serie di incomprensioni» con l'ad, Francesco Starace», voci che non trovano però riscontro sul fronte italiano.

Da qui è però partita la sostituzione. Endesa ha, infatti, comunicato alla Consob spagnola (Cnmv) che Enel ha informato il cda che proporrà «un adeguamento del regolamento interno per limitare la durata massima della carica di presidente della società per ragioni di buon governo corporativo». Tale modifica comporterà l'impossibilità di proporre Prado. Insomma, il cambio al vertice è servito. Formalmente, spetterà al cda di Endesa, previsto per l'11 marzo, convocare l'assemblea generale (attesa il 12 aprile) dei soci e proporre i candidati per il ruolo di consigliere.

Prado potrebbe essere sostituito da Juan Rosell, ex presidente del Ceoe (la Confindustria spagnola), mentre gli incarichi esecutivi potrebbero essere affidati all'ad José Bogas. Disinnescare «la mina» Prado che secondo i media spagnoli «non ha mai condiviso le politiche» di Enel sia sui dividendi sia in America Latina permetterà all'Enel di affrontare con maggiore tranquillità le sfide future: quella lunga e complessa della transizione energetica, ma anche la questione centrale in Spagna del futuro delle centrali nucleari.

Borja Prado dovrebbe chiudere in bellezza con una buona uscita di oltre 13 milioni di euro.

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