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Conte: "No a manovra correttiva L'autonomia? Non toglie risorse alle altre Regioni"

Il premier smentisce l'ipotesi di "manovra bis". E rassicura sull'autonomia: "Ci sarà, ma non toglierà risorse alle altre regioni"

Conte: "No a manovra correttiva L'autonomia? Non toglie risorse alle altre Regioni"

"Le risorse finanziarie allocate dallo Stato nelle altre Regioni rimarranno invariate". Giuseppe Conte rassicura in Senato sulle autonomie.

"Entro un anno dall'emanazione dei dPCM dovranno essere individuati i fabbisogni standard delle competenze statali nelle singole regioni (tutte, non solo quelle che hanno chiesto l'autonomia differenziata)", ha spiegato il premier, "A tal fine sarà costituito un apposito comitato paritetico Stato e Regioni, composto da rappresentanti delle amministrazioni statali e rappresentanti di tutte le Regioni a statuto ordinario. Posso assicurare che il complesso procedimento che si sta dipanando coniugherà, in piena conformità con la nostra architettura costituzionale, il rafforzamento dell'autonomia regionale, con la salvaguardia della solidarietà e coesione nazionali".

Per il presidente del Consiglio il percorso del regionalismo differenziato "dovrà tenere in considerazione non solo la peculiarità delle realtà territoriali, ma anche la piena realizzazione della solidarietà nazionale, nell'ambito della tutela dell'unità giuridica, di quella economica e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali".

Per questo, in un primo periodo verrà completata "un'intensa e complessa attività istruttoria e di negoziazione", prima di stilare "un testo condiviso con le Regioni richiedenti". "Non è previsto in alcun modo il riferimento ad indicatori collegati all'introito fiscale", sottolinea Conte, "Per quanto riguarda la richiesta di definire preventivamente i Livelli essenziali delle prestazioni le bozze di Intesa richiamano al loro interno sia i fabbisogni standard, sia i livelli essenziali delle prestazioni. La definizione dei fabbisogni standard, in attuazione dell'articolo 116, terzo comma della costituzione, non riguarda la spesa per l'esercizio delle funzioni delle regioni, bensì la spesa sostenuta dallo Stato nelle regioni per le funzioni oggi in capo allo stesso. Dunque di fabbisogni su indicatori comuni a tutte le regioni si tratterà e saranno definiti da un Comitato paritetico composto da rappresentanti delle Regioni e dello Stato, rispondendo a criteri unitari per l'erogazione dei servizi in ogni angolo del Paese".

Per quanto riguarda l'ipotesi di manovra bis ventilata nelle scorse ore, il premier non ha dubbi: "Il governo intende affrontare non solo le esigenze di breve periodo ma anche invertire il trend strutturale di bassa crescita degli passati, che ci ha visto negli ultimi posti nella classifica della crescita su scala europea nonostante le politiche monetarie poste in essere dalla Bce e quadro economico internazionale ben più favorevole di quello attuale", ha detto, "L'obiettivo è un lavoro costante del governo sugli investimenti. Il nostro obiettivo è tornare a crescere. Non riteniamo necessaria alcuna misura correttiva.

Già abbiamo adottato delle misure prudenziali che ci mettono al riparo".

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