Cronache

Si ritrova la casa occupata da un immigrato e viene minacciato di morte

Incredibile storia accaduta a Sciacca, nell'agrigentino: il proprietario di un'abitazione di campagna nota all'interno della casa un immigrato intento a cucinare ed a fare di quel casolare la propria dimora. Solo con l'arrivo dei Carabinieri l'uomo ha potuto riprendere il controllo della sua proprietà

Si ritrova la casa occupata da un immigrato e viene minacciato di morte

(Agrigento) Una casa di campagna, una delle tante che si trovano nella periferia di Sciacca, in provincia di Agrigento, lì dove le colline già verdi digradano dolcemente verso il Mediterraneo e le spiagge di questo angolo di Sicilia. Proprio qui un uomo di 52 anni, intento a passare una giornata tranquilla nella sua abitazione di campagna, si ritrova davanti una scena a dir poco surreale. Vede le porte della casa aperte, pensa subito ad un ladro od a malviventi che sfruttando il maggiore isolamento di queste zone di campagna nel periodo invernale fanno “visita” all’abitazione in cerca di oggetti da rubare. Ed in effetti c’è un uomo all’interno della casa, ma che ladro non è: si tratta in particolare, di un immigrato di origine africana intento a cucinare ed a vivere quella proprietà come se fosse la propria.

Il padrone di casa rimane dapprima incredulo, ma successivamente prova a rivendicare il proprio diritto su quell’abitazione di cui è proprietario e che assieme alla sua famiglia usa da sempre quando cerca di uscire un po’ dalla routine cittadina.

La persona presente al suo interno però non ne vuole sapere: continua a cucinare, ad usare quella casa come se nulla fosse accaduto ed anzi minaccia il legittimo proprietario di morte se non si allonantana subito da lì.

Una scena grottesca, quasi tragicomica. Ma in realtà è tutto vero. Come poi spiegato dai Carabinieri di Sciacca intervenuti subito dopo, un extracomunitario di 43 anni proveniente dal Burkina Faso ha preso indisturbatamente possesso di quella casa e ne ha arbitrariamente fissato la propria dimora. Gli stessi uomini dell’arma, come si legge su InfoAgrigento.it, hanno avuto non poche difficoltà a far uscire l’extracomunitario da quella casa.

Fermato, identificato e condotto in caserma, adesso contro di lui viene emessa una denuncia per reingresso illegale nel territorio italiano, visto che sarebbe già stato in passato destinatario di un provvedimento di espulsione. Ovviamente, a seguito di questo episodio e del suo fermo, scattano anche le indagini per violazione di domicilio e minacce.

Il proprietario può quindi riprendere possesso dell’abitazione, ma difficilmente può scordare una simile esperienza. E cresce la preoccupazione per i vicini di casa e per chi possiede proprietà in campagna.

Il problema non riguarda solo Sciacca o le zone limitrofe. Nell’agrigentino, così come nel trapanese, sono tante le contrade fuori dai contesti urbani che storicamente fungono da zone tipiche di campagna. Luoghi di lavoro intenso quando la vita da queste parti appare più rurale, poi da quando l’agricoltura non è più il principale elemento di sostentamento per molte famiglie questi diventano luoghi di vacanza. Angoli di paradiso tra terra e mare, che però rischiano in termini di sicurezza di pagare caro il loro isolamento.

Furti nelle abitazioni, cavi tranciati dai cercatori di rame, visite inaspettate soprattutto nel periodo invernale, fino ad arrivare all’episodio sopra citato: più volte i proprietari delle case di campagna, da alcuni anni a questa parte, si ritrovano a dover denunciare reati e disagi dovuti alla mancanza di sicurezza.

Uno dei motivi per i quali, da queste parti, cresce sempre di più la richiesta di maggiori controlli e di una presenza più significativa dello Stato non solo nelle città ma anche, se non soprattutto, nelle zone meno urbanizzate.

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