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Verdi e Ounas: anche l'altro Napoli si diverte per una notte in coppa

Ancelotti fa gli esperimenti, ma lo Zurigo non gli crea problemi

Angelo Rossi

Napoli Basta e avanza il Napoli 2 per strappare lo scontato pass europeo degli ottavi: non potevano essere d'intralcio i volenterosi giovanotti svizzeri dello Zurigo, scesi al San Paolo con il tremendo fardello di dover recuperare tre reti ed obiettivamente penalizzati da una differenza di valori che già la settimana scorsa aveva messo le cose in chiaro a livello di risultato e di qualificazione.

Le scelte di Ancelotti sono state un chiaro esempio di come dover interpretare la gara: non una sgambatura, ci mancherebbe, ma nemmeno una sfida da giocare con il sacro furore addosso perché domenica c'è il campionato e perché bisognava scaldare i muscoli di chi abitualmente scalda la panchina. Oltre a far rifiatare chi, come Allan, Fabian Ruiz e Callejon, ha tirato la carretta con pochissime pause. Ecco spiegata la formazione iniziale, con alcune scelte che in altre occasioni sarebbero sembrate discutibili: ad esempio continuare nell'esperimento di Verdi esterno di centrocampo, lui che è un attaccante o al massimo un trequartista. Oppure mettere dentro Chiriches, al rientro cinque mesi dopo l'intervento al ginocchio, per non parlare dell'inedita coppia Diawara-Zielinski piazzati a dettar legge nel cerchio di centrocampo.

Con queste premesse non poteva venir fuori una partita indimenticabile, resta comunque il fatto che quando c'è stato da accelerare il Napoli lo ha fatto sapendo cogliere l'attimo giusto: lasciando cioè sfogare all'inizio lo Zurigo ma solo a livello fisico, perché Meret mai è dovuto andare oltre l'ordinaria amministrazione. Quando gli svizzeri hanno accusato lo sforzo fatto per il prolungato pressing, Insigne e i suoi compari si sono ricordati di avere un debito con il gol e hanno martellato dalle parti di Brecher: prima sprecando come loro consuetudine un paio di ghiotte chance, poi schiodando lo zero a zero qualche secondo prima dell'intervallo con un'invenzione di Ounas finalizzata sotto rete da Verdi in versione falso centravanti.

Al piccolo trotto, come era naturale che fosse, il secondo tempo: gestione delle energie e della simbolica vittoria. Un paio di buoni interventi di Brecher su Mertens e Insigne confermano soltanto che non c'è feeling di questi tempi tra i due piccoletti e il gol.

Il discorso non vale per Ounas che timbra il risultato finale.

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