Cronaca locale

Milano, assolto il camerunense che prese a sprangate un 31enne

Il serbo stava aspettando il tram, quando fu aggredito brutalmente dall’africano con una spranga di ferro trovata vicino ad un’edicola. Per il giudice era incapace di intendere e volere

Milano, assolto il camerunense che prese a sprangate un 31enne

Prese a sprangate un uomo di 31 anni che aspettava il tram la sera del 23 gennaio dello scorso anno a Milano, ma per il giudice era incapace di intendere e volere, pertanto sarà assolto dalle accuse comminategli in seguito a quel gesto di violenza.

Si tratta del camerunense di 32 anni Frankline Njuakeh, che quel giorno si accanì senza alcun motivo contro un serbo che non aveva mai neppure incrociato lungo la sua strada prima di allora. L’africano, dopo esser sceso dal tram, iniziò da subito a dare segni di squilibrio, dapprima prendendo a calci un bidone della spazzatura, poi tentando di sradicare da terra un palo di legno. Quest’ultimo tentativo non andò a buon fine, ma ciò non impedì comunque al 32enne di trovare un’arma da utilizzare. Dietro un’edicola,infatti, si impossessò di una spranga di ferro, e con questa aggredì di punto in bianco il 31enne che attendeva l’arrivo del mezzo pubblico all’angolo tra viale Sabotino e via Ripamonti. Il serbo venne sorpreso alle spalle e colpito alla testa più volte, prima di essere lasciato a terra in un lago di sangue. Portato d’urgenza in ospedale, fu per lui necessario sottoporsi ad alcuni delicati interventi chirurgici. Ciò nonostante, la vittima ha subìto la perdita dell’udito all’orecchio destro ed ha visto compromessa la mobilità del braccio destro oltre che del senso del gusto.

Dopo la brutale aggressione, il camerunense fuggì invavo verso via Ripamonti. Una testimone, infatti, vide tutto ed informò i carabinieri del comando di Milano, che in breve intercettarono e trassero in arresto il 32enne.

Ora una perizia psichiatrica richiesta dal Pm Isabella Samek Lodovici e fornita dai medici del carcere di San Vittore ha cancellato ogni accusa ai danni dell’africano. Il Gup Manuela Cannavale lo ha infatti assolto proprio a seguito della sopra citata perizia.

Per 3 anni Njuakeh sarà ricoverato in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), erede degli ospedali giudiziari psichiatrici.

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