Cronaca locale

Il direttore delle Poste apriva i conti dei clienti e usava le loro PostePay

L'uomo, preso dalle Fiamme Gialle, aveva 58 carte e ha fatto sparire dalla cassa 40mila euro

Il direttore delle Poste apriva i conti dei clienti e usava le loro PostePay

«Non avremmo mai sospettato di trovarci davanti questa montagna di materiale, decisamente schiacciante per l'arrestato: oltre a tutte quelle carte di credito, infatti, a casa sua abbiamo rinvenuto anche una cinquantina di assegni firmati in bianco e appartenenti a conti sia postali che bancari...Lui? Ha negato tutto, ma poi si è chiuso nel silenzio. Del resto lo abbiamo arrestato in flagranza, dopo averlo pedinato e controllato per giorni e giorni. Inoltre con tutte quelle carte di credito in suo possesso, senza contare l'ammanco di cassa, di cui solo lui può essere responsabile perché è l'unico a possedere le chiavi del forziere...Insomma, non poteva negare l'evidenza! E comunque l'indagine è solo all'inizio, dobbiamo comporre un vero e proprio puzzle».

Non nasconde la sorpresa il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pavia, colonnello Luigi Macchia. Venerdì pomeriggio con i suoi uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria ha arrestato in flagranza, nel suo ufficio, il direttore dell'ufficio postale di Vigevano 2, in via San Giovanni 14, il 56enne di origine siciliana F.C. L'uomo aveva ben 58 carte Postepay ricaricabili, intestate a clienti ignari, sparse tra un cassetto della sua scrivania di lavoro, le tasche dei pantaloni e l'abitazione. E al momento della cattura aveva appena prelevato 3mila euro in contanti proprio da quattro carte. Adesso questo padre di famiglia (ha una moglie e tre figli) rischia fino a 5 anni di carcere visto che, oltre che per indebito utilizzo di carte di credito, non solo è accusato anche di un ammanco di cassa di circa 40mila euro, ma risulta intestatario di almeno una decina di conti bancari sui quali bisognerà verificare quali e quanti rapporti finanziari abbia gestito in maniera occulta. Non si sa ancora infatti come sia venuto in possesso dei circa cinquanta assegni firmati in bianco.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono partiti dopo la segnalazione di un ente esterno e grazie all'incrocio delle dichiarazioni Isee per l'accesso alle prestazioni sanitarie agevolate di alcuni anziani che non risultavano aver dichiarato la titolarità di carte di credito-debito postali, appoggiate a veri e propri conti correnti, sebbene con capienza limitata fino a 30mila euro. I controlli incrociati dei finanzieri attraverso l'analisi delle banche dati hanno consentito di individuare due distinti conti correnti collegati a carte Postepay intestate ad anziani residenti in Lomellina che non si conoscono e non sono parenti, ma hanno i conti nell'ufficio postale di Vigevano 2.

Per consentire la continuità del servizio postale, nell'immediatezza dell'intervento La Guardia di Finanza ha allertato la struttura di fraud management di Poste Italiane che, intervenuta sul posto, si è attivata per individuare le operazioni irregolari di prelievo contante fatte dal direttore ai conteggi di cassa dell'ufficio di via San Giovanni. Ed è così che è emerso l'ammanco dei circa 40mila euro.

Dopo l'interrogatorio di garanzia da parte del gip Roberto Vincenzo Oreste Valli non si esclude che il 56enne, proprio per la mole di prove a suo carico, possa essere sottoposto a un processo per direttissima.

Secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle i suoi raggiri andavano avanti da almeno un anno, anche non è stato trovato in possesso di beni di pregio e pare conducesse un tenore di vita normale.

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