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La Cina bandisce le superstizioni popolari. Al loro posto ​Marx e Lenin

Il Partico Comunista Cinese ha esortato i propri membri a non seguire superstizioni popolari e a non credere negli spiriti, invitandoli invece ad attenersi agli insegnamenti di Marx e Lenin

La Cina bandisce le superstizioni popolari. Al loro posto ​Marx e Lenin

Continua la lotta del Partito Comunista Cinese per bandire le manifestazioni di religiosità popolare, bollate come superstizioni che avvicinano l'uomo al denaro e quindi al capitalismo. In una lunga nota ufficiale, pubblicata oggi dall'agenzia stampa del partito Xinhua, vengono infatti esortati i militanti ad attenersi agli insegnamenti di Karl Marx e Vladimir Lenin e di non lasciarsi influenzare dalle antiche credenze in fantasmi e spiriti, ponendo il marxismo come pensiero guida della Cina e del partito: "È risolutamente proibito non credere in Marx e Lenin e credere in fantasmi e spiriti, non credere nella verità e credere nel denaro. Risolutamente ci opponiano a tutte le forme di pensiero che distorcono, travisano o negano il marxismo". In occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita del filosofo tedesco, tenutisi lo scorso anno, fu l'attuale Presidente Xi Jinping ad affermare come la dicisione del partito di attenersi alle teorie politiche di Marx fosse ancora oggi imprescindibile.

Già immediatamente dopo la Rivoluzione del 1949, lo stesso padre della patria Mao Zedong vietò alcune pratiche tradizionali come la divinazione, temendo potessero porsi in contrasto con la dottrina comunista, ma la fascinazione dei cinesi per l'occulto ha ricominciato a manifestarsi a partire dagli anni '70, quando il Paese tornò ad aprirsi al mondo a livello commerciale e culturale. In Cina infatti, pur essendo essendo relativamente tollerata la liberta religiosa per le principali fedi come cristianesimo, buddhismo e islam, sono ancora fortemente ostracizzate dalle autorità governative tutte quelle forme di spritualità facenti riferimento all'antica religione tradizionale.

Negli ultimi anni inoltre, la battaglia contro le superstizioni si è spesso intreecciata con un altra non di minore importanza, quella lanciata da Xi Jinping al fine di sradicare il fenomeno della corruzione presente all'interno delle amministrazioni. Uno dei casi più celebri fu quello riguardante l'ex ministro, nonché membro del Comitato permanente del Politburo, Zhou Yongkang,

html" data-ga4-click-event-target="internal">espulso dal partito e condannato all'ergastolo nel 2012 per aver rivelato segreti di stato all'indovino e guaritore Cao Yongzheng, meglio noto come "il Saggio dello Xinjiang".

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