Cronaca locale

Heidi, un mini musical da favola

Le avventure della bimba tra le caprette tornano tra canzoni e balli

Heidi, un mini musical da favola

Continua il viaggio nelle più belle favole per (grandi) e piccini, al teatro Manzoni. E proprio oggi ecco un'altra tappa: oggi dalle ore 15.30 va in scena il mini musical «Heidi», con le coreografie di Claudia Pari, costumi a cura di Charlotte 3 e il disegno della scene di Gloria Prudenti. Un personaggio, ca va san dire, a cui sono stati dedicati molti film, serie televisive, cartoni animati e commedie. Già, proprio così.

In Italia è famosa soprattutto la celebre serie televisiva che ebbe grande successo fra gli anni Settanta e Ottanta e che ancora nei giorni nostri si può apprezzare. La storia racconta di come Heidi, una bambina di cinque anni, orfana e priva di qualsiasi istruzione, venga allevata con profondo amore dal nonno sulle montagne svizzere, vicino a Maienfeld, dove la principale occupazione è portare al pascolo le capre. La zia della bambina, Dete, è una donna piuttosto acida e decide di portare la piccola in Germania, a Francoforte, presso la famiglia Seseman. E ancora.

Heidi incontra Clara, una piccola che è costretta sulla sedia a rotelle. Durante le vacanze in montagna dal nonno Tobia, Clara riprenderà miracolosamente a camminare. Le musiche e le canzoni sono originali, ma non mancano alcuni richiami alla famosa sigla di Heidi o allo «yodel». I contenuti sono semplici e coinvolgono grandi e piccoli. E lo spettacolo è intriso di valori quali l'affetto e la famiglia (durata: 80 minuti, biglietti: adulti 15 euro; bambini fino a 14 anni 11 euro; under 3 anni 4,50 euro).

Intanto va avanti, fino al 17 marzo, «Sogno di una notte di mezza estate», con Stefano Fresi, Violante Placido, Paolo Ruffini e Augusto Fornari. Un'opera di William Shakespeare, adattamento e regia di Massimiliano Bruno. Come viene presentata la pièce: si tratta di un teorema sull'amore, ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Mito, fiaba e quotidianità si intersecano in questa versione del testo shakespeariano, di cui la rilettura fa emergere la dimensione inconscia, onirica, anarchica e grottesca.

Così il nostro bosco sarà foresta, patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone, Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom un pagliaccio senza palcoscenico.

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