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Napoli, salvare l'onore e riempire il San Paolo Ecco quello che resta della sfida scudetto

La Juve resta lontanissima, ma dopo due mesi gli azzurri ritrovano il pubblico

Angelo Rossi

Napoli «Per noi è una partita uguale alle altre, per i nostri tifosi è speciale. Proveremo a vincere per loro»: le parole di Allan, guerriero restituito alla causa azzurra dopo le tentazioni milionarie di Parigi, è un flash perfetto sulla vigilia di Napoli-Juventus. Doveva essere la partita dello scudetto, come lo è stata quella di aprile scorso, quando Koulibaly salì in cielo per regalare un sogno che poi sarebbe sfumato appena sette giorni dopo. Il meno 13 non è un alibi, nemmeno rassegnazione, è piuttosto la semplice realtà che si fa numero: impossibile recuperare questa marea di punti agli juventini, resta l'orgoglio, l'onore più della classifica, lo storico sfizio che il popolo del San Paolo vuol togliersi quando gli passano davanti le maglie bianconere.

Come d'incanto allora ecco il vecchio e decrepito catino di Fuorigrotta riempirsi come mai era accaduto in questa stagione: ha pianto a dirotto il cassiere azzurro dopo la sosta di fine anno. Il Napoli e la sua gente si erano lasciati a meno sei, tutto sommato una distanza accettabile ma la pareggite, l'addio di Hamsik e un mercato avaro di colpi hanno combinato la frittata. Meno tredici in un paio di settimane e il primo, inevitabile effetto è stato quello dell'allontanamento: Lazio e Fiorentina erano partite di cartello, forse anche quella con il Torino, eppure non si è andati oltre le ventimila presenze. Il meno tredici è rimasto ma la passione ha avuto un sussulto, al cuor non si comanda, anzi all'avversione bianconera: sold-out tre settori su quattro, fino a domenica c'è tempo per riempire l'ultima curva e annunciare il boom di presenze stagionali, si conteranno 50mila spettatori nonostante il prezzo salatissimo dei settori più popolari (40 euro). Anzi 100mila, perché quattro giorni dopo ci sarà il Salisburgo in Europa League, ottavi di finale, si farà sul serio e poi questo è l'unico potenziale obiettivo da portare a casa. Ne arriveranno altri 50mila.

«Abbiamo bisogno del San Paolo pieno» ha detto ancora Allan, più realista di Ancelotti che resta un sognatore: «La Juventus proverà a vincere per chiudere il discorso scudetto, se perde però deve iniziare a preoccuparsi». Intanto sta per chiudere la settimana-tipo che aveva in mente. Entusiasmo e gioia gli ingredienti essenziali per preparare la sfida della stagione, poche ripetizioni di tattica e possibilmente tensioni e pressioni ridotte al minimo. I suoi in questi giorni non gli danno particolari problemi, ad eccezione di Albiol sono tutti disponibili, qualche acciacco ma poca roba. Tanto che non pare difficile indovinare la formazione, con Malcuit terzino di fascia destra, Allan e Fabian Ruiz coppia centrale di centrocampo, Callejon e Zielinski gli esterni, in attacco il bomber ritrovato Milik con Insigne che ha scontato la squalifica.

Parola d'ordine: divertirsi, tanto il match-clou è diventato soltanto uno sfizio.

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