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Savona si fa comprare il suo libro con i soldi di Palazzo Chigi

Ordinate 300 copie. Ombre anche sulla nomina alla Consob

Savona si fa comprare il suo libro con i soldi di Palazzo Chigi

Roma Il ministro Paolo Savona prima di mollare la poltrona nel governo Conte si regala 300 libri. La spesa non è faraonica: 3.400 euro (+ Iva) per lasciare in dote al ministero 300 copie del testo, Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa, scritto dallo stesso Savona. Cifra non eccessiva, che però crea imbarazzo per il prossimo presidente di Consob. A rivelare l'accaduto è il Fatto Quotidiano. Tra le voci di spesa, nella sezione Trasparenza del sito della presidenza del Consiglio, spunta l'acquisto della raccolta di saggi del ministro per gli Affari europei. Paga lo Stato, incassa il ministro. Tutto in casa, insomma. Savona che non ha mai avuto grande sintonia con l'esecutivo gialloverde lascerà le proprie idee economiche a Matteo Salvini e Luigi di Maio.

Dal fronte della maggioranza non trapela nessuna posizione: sia Lega che Cinque stelle non commentano. E il presidente del Consiglio Giuseppe Conte resta in silenzio, nonostante i fondi per comprare le 300 copie del testo di Savona siano stati prelevati dal budget di Palazzo Chigi. L'opposizione, con il Pd, attacca a testa bassa: «Savona ha fatto una cosa indegna e anche piuttosto miserabile. Indice di un ego ipertrofico e di una mancanza di senso delle istituzioni e del limite davvero incredibile. #cignonero», commenta Carlo Calenda via tweet. Messaggio, poi, cancellato. Duro è il commento di Ettore Rosato, ex capogruppo del Pd: «Un ministro ordina al ministero acquisto 300 copie del suo libro. Pagato con soldi pubblici. E lo fa 2 settimane prima di lasciare incarico... Vi immaginate indignazione M5S? Dimenticatevela, perché lo ha fatto uno dei loro». La spesa è datata 22 febbraio. Quando i giochi per la presidenza Consob erano praticamente fatti. Un colpo di coda, dunque. E ora anche sulla poltrona per la guida dell'Authority si addensano nubi. Il Foglio rivela che nelle mani del presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone è arrivato l'esposto che contesta il via libera a Savona. L'obiezione riguarda il fatto che nei due anni precedenti alla nomina il ministro è stato amministratore del fondo d'investimento Euklid «che risulta controllato dalla Consob stessa». «Ed è per questo -si legge ancora- che si chiede all'Anac di aprire una specifica istruttoria al fine di valutare eventuali violazioni».

A firmare l'esposto è Giuseppe Bivona, fondatore di una società di consulenza finanziaria con sede a Londra.

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