Politica

Travaglio ora attacca le "toghe rosse": "Spocchiose e radical chic"

Marco Travaglio cambia linea. Dopo anni di gioco di sponda con le toghe rosse, adesso il direttore del Fatto le mette nel mirino

Travaglio ora attacca le "toghe rosse": "Spocchiose e radical chic"

Marco Travaglio cambia linea. Dopo anni di gioco di sponda con le toghe rosse, adesso il direttore del Fatto le mette nel mirino. Il motivo? Negli ultimi giorni le toghe di Magistratura Democratica hanno fortemente attaccato il governo. In prima battuta hanno messo nel mirino Salvini e le sue politiche sul fronte immigrazione, poi hanno aggiustato il tiro e hanno "sparato" sul reddito di cittadinanza, il punto principale del programma pentastellato. E così Travgalio attacca le toghe di sinitra e non usa giri di parole: "Se qualcuno vuole capire perché Salvini continua a fare incetta di elettori di destra, centro, sinistra e 5Stelle, ma anche perché i 200 mila che ieri hanno manifestato a Milano contro il razzismo non trovano rappresentanza politica, si faccia un giro nel mondo fatato del congresso di Magistratura democratica. Vi troverà tutti i migliori alleati del salvinismo trionfante. Cioè i vizi e i tic che hanno dannato e continuano a dannare la sinistra italiana: spocchia, autoreferenzialità, ipocrisia, doppiopesismo, astrattezza, elitismo, negazione dei problemi, allergia a tutto ciò che viene dal popolo (bue), autocompiacimento di stare dalla parte dei buoni e dei giusti, compatimento per la plebe "giustizialista", "populista" e "sovranista". Poi l'affondo, forse il più pesante: "Come se non bastassero i loro deliri vetero-ideologici contro il "populismo giudiziario" del governo, le anime belle in toga hanno chiamato i rinforzi: Gian Domenico Caizza, presidente delle camere penali, e il vicepresidente del Csm, David Ermini".

E a questo punto Travaglio non risparmia critiche allo stesos Ermini e al Csm: "In un Paese civile, Mattarella e i colleghi del Csm l' avrebbero accompagnato alla porta. Invece pontifica dal pulpito di Md: non per difendere i giudici di Firenze manganellati dai suoi compari come lui menava quelli di Napoli per Consip; ma per denunciare "la saldatura tra populismo e sovranismo" che "si fa potere di governo" e mette addirittura "in crisi i capisaldi della democrazia costituzionale e dello Stato di diritto con le politiche del rancore e l' ideologia moralistica della volontà popolare". Già, perché la volontà popolare va bene solo quando vince il Pd e i giudici vanno difesi solo quando li attacca B. o Salvini". Insomma Travaglio ha cambiato pelle? Ora i giudici (soprattutto quelli rossi) sono diventati dei nemici..

.

Commenti