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Real, adesso volano gli stracci: tutti contro tutti. E spunta Mou

Solari con lo spogliatoio contro ha le ore contate. Casting per la panchina: tra Zidane e Allegri c'è lo Special one

Real, adesso volano gli stracci: tutti contro tutti. E spunta Mou

Alla fine Santiago Solari rimarrà in sella solo perché Raul e Xabi Alonso non hanno il patentino per allenare in prima squadra e Lopez Caro non se la sente di lasciare la Cina per traghettare i merengues fino a giugno. Il Real Madrid (umiliato 4 a 1 dall'Ajax) sta vivendo uno dei momenti peggiori della sua storia, ed è costretto a vivacchiare come una qualsiasi figurante in attesa della rivoluzione estiva. Mai i blancos avevano perso in casa con tre reti di scarto in Champions League. In pochi pensavano che la cura Solari (subentrato a Lopetegui il 22 ottobre scorso) potesse innescare una svolta, e infatti la situazione è addirittura peggiorata. Se con l'ex ct delle Furie Rosse il Real aveva problemi di risultato, con l'ex interista è saltato in aria persino lo spogliatoio.

L'altra sera, tanto per fare un esempio, Isco si è rifiutato di recarsi al Bernabeu con il pullman della squadra, infuriato per l'ostracismo dell'allenatore nei suoi confronti. La perla di Benalmadena, considerato fino allo scorso autunno uno dei giocatori fondamentali nelle dinamiche madridiste, è stato fatto fuori senza troppi complimenti. Così come Marcelo, giubilato per far posto al canterano Reguilón. Solari si è reso protagonista di decisioni discutibili, senza riuscire a farsi rispettare in uno spogliatoio dove Sergio Ramos fa il bello e il cattivo tempo. Martedì ha pensato bene di trascorrere la serata di squalifica per realizzare dalle tribune dello stadio, nel bel mezzo della disfatta, un documentario sulla sua carriera con la troupe televisiva di Amazon.

In un clima di assoluta isteria i giocatori non riescono a tenere la lingua a bada. Modric se l'è presa addirittura con Cristiano Ronaldo, accusandolo di aver trasformato il Real in una squadra al suo servizio «e oggi che non c'è più nessuno riesce a costruire un'azione corale». Bale ha raccontato di essersi stancato «di sentire l'allenatore che continua a ripetere che ho i muscoli di cristallo. Però i miei gol fanno sempre comodo...». Marcelo da parte sua neppure si saluta più con Solari e Asensio non comprende il motivo per cui «debba essere il rincalzo di Vinicius. Il ragazzo ha numeri, ma in certi casi la vecchia guardia offre più garanzie». Non è andato per il sottile neppure Carvajal facendo notare che a gennaio «serviva qualcosa in più del povero Brahim, capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato».

Oggi il Real, fuori da Champions, Coppa del Re e lotta scudetto, deve evitare un ulteriore tracollo che potrebbe persino mettere a rischio il quarto posto. Florentino Perez pensa al ritorno di Mourinho, invocato a gran voce dai tifosi, con il ct tedesco Low e l'argentino Pochettino come alternative.

Sempre se Sergio Ramos, che lo scorso ottobre si è messo di trasverso all'arrivo di Conte, e che odia lo Special One, lo consentirà.

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