Cronaca locale

Napoli, sgominato traffico di droga dal Pakistan

La Guardia di finanza ha sgominato un grosso traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dal Pakistan: la droga arrivava all'aeroporto di Napoli trasportata da alcuni corrieri

Napoli, sgominato traffico di droga dal Pakistan

Un grosso traffico internazionale di sostanze stupefacenti è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con lo Scico di Roma. La droga proveniva tutta dal Pakistan e arrivava in Italia grazie ad alcuni corrieri ovulatori, che venivano fatti sbarcare all'aeroporto Capodichino di Napoli. I corrieri ingerivano ovuli di droga, attraverso la tecnica del "body paker", che consiste nell'ingerire ovuli, che poi vengono espulsi una volta arrivati a destinazione. Grazie a questo stratagemma, le sostanze stupefacenti giungevano nello scalo napoletano, per poi essere portate nel resto d'Italia per il successivo spaccio.

L'organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga era composta da 31 persone, tutte pakistane. Tra queste ben 22 sono state tratte in arresto, mentre per 9 di loro è scattato l'obbligo di dimora. Sono stati inoltre sequestrati ai trafficanti bene per mezzo milione di euro circa. L'operazione, denominata "Lot bis", è stata condotta nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Roma, Milano, Brescia, Arezzo e Monza. La droga, infatti, dall'aeroporto di Napoli, giungeva in numerose città del territorio per poi essere spacciata e rivenduta. Il gruppo criminale era guidato da tre fratelli pakistani, i quali avevano contatti consolidati con fornitori stranieri, grazie ai quali riuscivano a far arrivare in Italia grosse quantità di droga, eroina nello specifico, proveniente dal Pakistan.

Per riuscire a sgominare il giro di droga, gli agenti della Guardia di Finanza hanno dovuto investigare per quasi due anni, raccogliendo intercettazioni telefoniche ambientali, ma anche osservando e controllando l'organizzazione criminale da vicino.

Gli agenti hanno anche scoperto che la banda di trafficanti si serviva di 17 connazionali, che avevano appunto il compito di fare da corrieri della droga.

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