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Conte chiama Juncker e Macron per prendere tempo sulla Tav

Il premier Giuseppe Conte ora deve fare i conti con l'Ue e con Macron sul fronte della Tav. E così "chiama" i partenr europei per comunicare i ritardi

Conte chiama Juncker e Macron per prendere tempo sulla Tav

Il premier Giuseppe Conte ora deve fare i conti con l'Ue e con Macron sul fronte della Tav. Dopo il rinvio sui bandi (ceh comunque partiranno lunedì), il premier ha avvisato i partenr europei del "ritardo" sul percoso della realizzazione della Tav. Dopo avere scritto alla società Telt, "ha informato anche il Presidente Macron e il Presidente Juncker sulla iniziativa intrapresa di ritardare i vincoli giuridici e gli impegni di spesa per i bandi e, in particolare, sul "supplemento di riflessione" richiesto per condividere dubbi e criticità nel frattempo emersi sul progetto infrastrutturale Tav", fa sapere una nota di Palazzo Chigi. E al Fatto lo stesso Conte parla di questo colloquio con il presidente francese e con il presidente della Commissione Europea: "Ne parlerò quanto prima con il presidente della Commissione Juncker e col presidente francese Macron. Stamane (ieri, ndr), mentre scrivevo a Telt, ho avvertito di questa interlocuzione sia Juncker sia Macron trasmettendo la lettera a Telt e chiedendo di incontrarli per avviare un processo decisionale condiviso. Che sarà complicato, ma che sono fiducioso di portare a buon fine".

Poi parla dell'analisi costi-benefici di Ponti: "Ha retto bene allo stress test. E allora ho avvertito tutti i presenti che nessuno deve permettersi di dirmi: l'analisi regge, ma la buttiamo nel cestino perché l'opera va fatta lo stesso senza discuterne. Ma come: abbiamo parlato per cinque mesi agli italiani dell'analisi costi-benefici e poi la cestiniamo? Sarebbe una presa in giro e io non sono un pagliaccio. Ecco il metodo: finché ci sarò io a Palazzo Chigi, non permetterò a nessuno di deviare le mie decisioni per ragioni di parte, ideologiche o affaristiche.

È l'unico metodo che può garantire i soldi e gli interessi dei cittadini italiani".

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