Aereo caduto in Etiopia

Il pilota italiano ora confessa: "Ho guidato quel Boeing e mi sentivo insicuro"

Un pilota italiano rompe il silenzio sulla tragedia della Ethiopian Airlines e rivela tutte le sue perplessità sul Boeing finito nella bufera

Il pilota italiano ora confessa: "Ho guidato quel Boeing e mi sentivo insicuro"

Un pilota italiano rompe il silenzio sulla tragedia della Ethiopian Airlines. Il disastro aereo del Boeing 737 Max precipitato domenica scorsa ha aperto un dibattito sull'affidabilità di quel modello che diverse compagnie usano per le loro tratte. Come riporta il Corriere, un pilota italiano ha deciso di parlare e di dire tutto quello che sa su questo Boeing: "L'unica cosa che puoi fare è dire che andrà tutto bene, che noi siamo in Occidente, anche se dopo due incidenti del genere il sospetto viene anche a chi l'aereo lo deve pilotare". Ma sulla tragedia che ha causato la morte di 157 persone (di cui 8 italiani) agita e non poco il mondo dell'aviazione civile. Le compagnie aeree impongono ai piloti il massimo riserbo sui commenti sul Boeing, ma qualche coffessione, seppur anonima, su quel tipo di vettore comincia ad arrivare.

E altri due piloti segnalano i rischi di quel Boeing: "Ho avvertito la netta sensazione che l'aereo mi stesse sfuggendo di mano: è una cosa che capita di solito agli inizi, e che magari non è nemmeno vera, ma mi ha fatto sentire molto meno sicuro. E se non mi sento io tranquillo là dentro perché devono esserlo i passeggeri?". Parole pesanti che di certo aprono altri interrogativi su quanto accaduto in Etiopia. Infine i piloti rivelano anche una chat tra loro che in questi giorni è abbastanza calda: "Questi giorni nei nostri gruppi WhatsApp tra piloti ricorda molto la sorte del DC-10".

Un altro modello che in passato ha avuto parecchi problemi e che non ha mai convinto chi si ritrova a dover guidare un gigante dei cieli.

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