Cronache

Dall'eroina gialla alla cocaina nera: ecco tutte le droghe dello sballo

Cocaina, eroina, khat, fentanyl e soprattutto Nps: le nuove sostanze sintetiche e psicoattive che devastano il cervello

Dall'eroina gialla alla cocaina nera: ecco tutte le droghe dello sballo

Dall'eroina gialla alla cocaina nera, dal Black Dragon alla Blueberry, passando per il fentanyl e le nuove droghe sintetiche psicoattive (Nps). Droghe di tutti i colori, per tutti i gusti. Il mercato degli stupefacenti è sempre florido e rifornito. L'ultima novità è l'eroina sintetica, contenente una molecola psicoattiva non ancora inclusa nella Tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Motivo per il quale, per un cavillo burocratico, sarebbe legale, seppur mortale. Questa nuova droga ha una struttura molto simile al fentanyl - farmaco sedativo fino cento volte più potente della morfina – ma ha effetti ancor più devastanti per l'organismo.

Ma è solo una delle tante, troppe droghe che hanno invaso le città e le scuole di Italia: sostanze di infima qualità, vendute a pochissimi euro da pusher e spacciatori. Una piaga sociale, grave e preoccupante: con appena cinque o dieci euro i ragazzi riescono a compare le dosi di eroina da fumare, qualche pasticca di ecstasty, Md o Lsd, oltre ai più tradizionali sballi da fumo e cannabis. Poi, però, c'è anche il Cobret – fatto con gli scarti dell’eroina –, l'ossicodone (un potentissimo oppiaceo), il fentanyl e, appunto, questa ondata di nuove droghe sintetiche: si comprano facilmente online, e non solo sul dark web, dove i mercanti della droga hanno trovato terreno fertilissimo per i loro affari. (Guarda il video)

Le Nps

"Le Nps sono devastanti per la psiche. Si tratta di psicostimolanti che provocano veri e propri raptus di aggressività. Quando si legge di persone che si strappano la pelle a morsi, si lanciano inspiegabilmente nel vuoto dal balcone, o si massacrano con centinaia di coltellate, sono sicuramente sotto l'effetto di queste droghe devastanti" ci spiega Gabriella Roda, responsabile del laboratorio Chimica-Tossicologia del dipartimento di Scienze Farmaceutici dell’Università degli Studi di Milano. Possono essere assunte per via orale, per via intranasale (cioè sniffati), iniettate per via intramuscolare o endovenosa.

I catinoni sintetici, per esempio (ricavati dal catinone, il principio attivo del khat) agiscono a livello del sistema nervoso centrale: alterano la personalità, provocano fortissime sensazione di eccitazione, deliri e allucinazioni. L'ultimo arrivato è un cannabinoide – prodotto dal Thc, il principio attivo della cannabis – individuato con la formula chimica 2F-QMPSB dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Milano.

L'eroina gialla

La yellow heroin, fino a cento volte più potente dell’eroina "classica", viene tagliata con il potente analgesico a uso ospedaliero qual è il fentanyl, o altri farmaci. Ne esce una droga distruttiva, prodotta dai clan della mafia nigeriana in laboratori clandestini infrattati in quel di Mestre, che ha trasformato Venezia nella capitale dello spaccio del Nord-Est. L'eroina gialla killer nell'ultimo anno ha ucciso circa venti persone, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La cocaina nera

Uno dei sotterfugi dei narcotrafficanti è la cocaina nera: la polvere bianca viene mischiata con carbone vegetale, particelle magnetiche nere di ferro e potassio tiocianato, così da cambiare colore e odore. In questo modo, dunque, sfugge al fiuto dei cani delle unità cinofile antidroga e anche ai narcotest di vecchia generazione.

Spacciatori impuniti

Il danno e la beffa. Ogni giorno in Italia sono circa duecento gli arresti condotti dalle forze dell'ordine per reati connessi alla droga: secondo i dati comunicati dal Ministero dell'Interno, nel 2018 gli arrestati e i denunciati per tali reati sono stati di 71.701, di cui 29.463 stranieri. Ciò nonostante, dei pusher ammanettati e portati in galera, ne rimangono in cella ben pochi. In media, due su tre la fanno franca, tornando così a spacciare in piena libertà. Questo avviene per un concorso di cause: pene ridotte "grazie" al controverso decreto Svuotacarceri, sovraffollamento carcerario, ardua distinzione tra droghe leggere e pesanti e, infine, tra quantitativi per uso personale e per spaccio. Così è il giudice, a sua discrezione, a decidere.

E il più delle volte – due su tre, appunto – opta per il rilascio dell’imputato.

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