Economia

Mondadori volta pagina. E vede il ritorno al dividendo

Conti in rosso per 177 milioni dopo le svalutazioni sulla Francia. Mauri: "Pronti a fare shopping nei libri"

Mondadori volta pagina. E vede il ritorno al dividendo

Mondadori ha chiuso il 2018 con una perdita pari a 177,1 milioni rispetto ai 30,4 milioni di utile del 2017. Il risultato negativo è legato alla svalutazione delle attività francesi (pari a 200,1 milioni di euro). Senza tale operazione, il risultato delle attività in continuità di Mondadori è infatti positivo per 20,3 milioni, in linea con le previsioni: ossia -6,9 milioni rispetto al 2017 per maggiori oneri di ristrutturazione. I ricavi si attestano a 891,1 milioni (-8,1%), mentre il margine operativo lordo sale a 90,1 milioni (+6,6%). Insomma il gruppo di Segrate ha accresciuto la sua redditività.

Soddisfatto l'amministratore delegato Ernesto Mauri che rivendica i meriti, suoi e del management, di aver impresso in quattro anni un forte cambiamento al gruppo. «Nel 2014 - ha detto Mauri- la parte Periodici valeva il 54% del totale del fatturato e quella dei Libri il 46%. Oggi la quota dei Libri è passata al 70% e vale l'88% del margine operativo lordo, mentre il rimanente è egualmente ripartito tra la parte Print e la parte digitale del settore Periodici».

Il risultato è che la pubblicità per la carta stampata, sempre in contrazione vale solo il 7% dei ricavi. Tanto che il calo del fatturato è soprattutto dovuto alla mancanza, nel 2018, di uscite di best sellers, fatto che aveva invece caratterizzato il 2017, quando i ricavi erano saliti del 6 per cento.

«Stiamo cercando - ha detto Mauri- di crescere all'estero nel business dei libri, inoltre abbiamo sottoscritto la vendita di Mondadori France a Reworld per circa 70 milioni. Secondo l'ad che ieri ha presentato i conti alla comunità finanziaria «stiamo assistendo a una contrazione continua del mercato della carta stampata. Per questo abbiamo comperato Banzai due anni fa per 40 milioni. Una società che aveva delle competenze e delle testate unicamente digitali, che vogliamo continuare a far crescere insieme ai nostri brand storici». E, se tutto andrà bene, l'anno prossimo Mondadori potrebbe anche tornare a distribuire la cedola.

Tornando ai conti il debito è sceso a 147,2 milioni, in miglioramento di circa il 22% rispetto ai 189,2 milioni di fine 2017, per effetto soprattutto della generazione di cassa ordinaria delle attività in continuità per 52,1 milioni, con l'obiettivo di arrivare a circa 70 milioni il prossimo anno.

Quanto alla vendita della controllata francese, Mauri ha spiegato che il closing dell'operazione è previsto entro giugno. Secondo l'ad comunque, nonostante le preoccupazioni dei dipendenti della società francese che temono di perdere il posto di lavoro dopo la cessione e Reworld, la vendita non dovrebbe portare ad esuberi. «È un pregiudizio non basato sulla realtà - ha detto l'ad - io sarei stato molto preoccupato se avessi fatto un'operazione con un altro editore con attività sovrapponibili, ma Reworld invece per più di due terzi opera sul fronte del digitale senza sovrapposizioni».

In Borsa il titolo Mondadori è salito dell'1,6 per cento.

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