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Il leghista ultracattolico perdona Di Maio: "Ci dà degli sfigati, ma ormai è di casa..."

Il senatore Pillon: «Il povero Luigi è caduto vittima della sinistra globalista»

Il leghista ultracattolico perdona Di Maio: "Ci dà degli sfigati, ma ormai è di casa..."

Tutte le famiglie felici si somigliano ma poi c'è quella gialloverde che è stramba a suo modo. Si prenda in esame proprio la famiglia. Come la pensa la Lega è risaputo: «Basta con genitore uno e genitore due». Come la pensa Il M5s sui genitori è chiarissimo. Luigi Di Maio del padre ha detto: «Mi ha mentito». Alessandro Di Battista è «incazzato nero» con il suo. Virginia Raggi ha sfrattato la madre di Paola Taverna. In questo clima di letizia, a Verona, che sulle famiglie ha molto da dire dai tempi di Romeo e Giulietta, dal 29 al 31 marzo si terrà il Congresso mondiale delle famiglie e quella gialloverde sembra un'altra volta scoppiare. Di Maio ha fatto sapere che chi parteciperà «non è la destra ma solo degli sfigati». Matteo Salvini ha replicato: «Benissimo. Io ci vado». Poi si è messo Lorenzo Fontana che qualche voce in capitolo ce l'ha, dato che della Famiglia è il ministro e che l'evento lo ha pure patrocinato. Insomma, per raccontare i tormenti di questa casa ci vorrebbe Tolstoj ma a volte bastono uomini che credono nei valori, come si dice, tradizionali. Se c'è uno che non solo li difende ma che ne ha fatto un motivo (di famiglia) è il senatore della Lega Simone Pillon, noto per il papillon, uno degli organizzatori del congresso e promotore di tre Family Day.

Proprio non si comprende come Pillon, che è bersaglio della comunità Lgbt, debba sopportare le insolenze di Di Maio. Dunque vale la pena chiederglielo. «Il povero Luigi è caduto vittima di una trappola». Povero? «Si, è un uomo cattolicissimo e sono certo che è stato male informato a causa delle fake news diffuse dalla sinistra globalista che vuole polverizzare la famiglia. Stimo molto Di Maio». Che bisogna ricordare vi ha definiti sfigati... «Sarà invitato e spero davvero possa venire, così come altri colleghi del M5s. Alcuni mi hanno detto che sono curiosi. Insieme, in commissione, lavoriamo in serenità, mi spingo a dire amicizia». Tra i colleghi di Pillon ci sono anche il sottosegretario Stefano Buffagni che, in verità, tanto curioso non è («La nostra idea di famiglia è lontana da quella che andrà in scena a Verona, da Medioevo»), e la ministra della Sanita, Giulia Grillo, che preferisce frequentare altri amici («Sono totalmente distante da questa manifestazione ideologizzata»). Ora, non per insidiare la serenità di coalizione, e di Pillon, ma questa famiglia sembra un po' costruita in provetta.

«Con i Cinque Stelle abbiamo molte idee in comune». Anche Con Rocco Casalino? «Non ho avuto il piacere di conoscerlo. Ma ripeto, noi della Lega e del M5s ci sentiamo una famiglia».

Un po' singolare. Quasi irregolare

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